GABRIELE BASSANI
Cronaca

Electrolux, nuova cassa per 600. La crisi del mercato fa ancora paura

Gli investimenti sullo stabilimento di Solaro sono stati confermati, ma per il sindacato non basta. L’appello di Vittorio Sarti (Uilm): "Occorre che l’Italia faccia sistema per preservare l’apparato industriale".

Electrolux, nuova cassa per 600. La crisi del mercato fa ancora paura

Electrolux, nuova cassa per 600. La crisi del mercato fa ancora paura

Scongiurati i licenziamenti a Forlì e Porcia e confermati gli investimenti sullo stabilimento di Solaro, resta però alta la preoccupazione dei sindacati sul futuro della produzione Electrolux in Italia.

In particolare la Uilm punta il dito sul nuovo ricorso alla cassa integrazione per 600 dipendenti dello stabilimento di lavastoviglie di corso Europa, l’unico in Lombardia della multinazionale svedese. "Ci troviamo di fronte ad una fase cruciale per l’industria italiana – sottolinea il segretario generale di Uilm Metalmeccanici Lombardia, Vittorio Sarti – sia in generale sia nel settore degli elettrodomestici in particolare. Dopo Whirlpool con la cessione delle attività europee, Electrolux ha proclamato 210 esuberi annunciando un pesantissimo calo dei volumi in tutti gli stabilimenti italiani. Oggi la produzione di elettrodomestici rischia di diventare non più sostenibile, stretta com’è dal calo della domanda e dagli incrementi dei costi. Come sindacato abbiamo raggiunto anche di recente accordi sofferti non solo per scongiurare gli esuberi ma anche per ottenere nuovi investimenti in Italia, partendo proprio dall’impianto produttivo di Solaro dove però adesso ci sono 600 lavoratori in cassa integrazione. Oramai la situazione è talmente grave che lo sforzo di impresa e sindacato da solo non basta più: occorre che l’Italia faccia sistema per preservare l’apparato industriale". Una nota diffusa da Fiom Cgil nazionale al termine del coordinamento per gli stabilimenti Electrolux pone l’accento sul salvataggio dei posti di lavoro a Forlì e Porcia manifestando comunque preoccupazione per il calo di mercato dovuto a "alta inflazione che frena i consumi, soprattutto in un settore che ha visto una forte impennata nel periodo della pandemia, alti tassi d’interesse, mercati prevalentemente segnati da vendite per sostituzione".

Allo stesso tempo, Fiom-Cgil esprime la soddisfazione per gli investimenti confermati di 215 milioni di euro complessivi tra Solaro e Susegana. Dalla Fim-Cisl nazionale arriva infine un appello che è rilanciato anche da tutte le altre sigle sindacali: "Chiediamo un tavolo di confronto al ministero del Made in Italy per affrontare la crisi del settore elettrodomestico e capire quali interventi il Governo può mettere in atto per sostenere la produzione e alimentare i consumi".