Effetto Meloni in provincia La valanga di voti a Fontana travolge la cittadella conquistata dai democratici

A Monza il governatore raggiunge il 46% ma il divario resta ampio su Majorino (38%). Letizia Moratti ottiene il 13% con le due liste che si dividono quasi equamente gli elettori

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di Martino Agostoni

In 5 anni è crollata anche a Monza e in Brianza l’affluenza, nel centrodestra si sono ribaltati gli equilibri di forza con Fratelli d’Italia nuovo partito dominante su Lega e Forza Italia, si sono tentate l’alleanza Pd e 5 Stelle da un lato e la candidatura del Terzo polo d’altra, ma il risultato finale non è cambiato: Attilio Fontana con la sua coalizione vince con distacco sia nella provincia targata Mb sia nel capoluogo monzese e con percentuali in crescita rispetto a quelle ottenute nel 2018.

Ma come è avvenuto nel resto della Lombardia anche in Brianza e a Monza città, il primo dato che esce dalle regionali 2023 è il record storico in negativo dell’affluenza: mai così pochi brianzoli, il 42,53%, e monzesi, il 43,78%, sono andati a votare a un appuntamento elettorale (eccetto alcuni referendum o ballottaggio comunale) e le percentuali sono ancora più significative se paragonate a quelle delle regionali 2018 in cui votarono in Brianza il 75,82% degli aventi diritto e a Monza il 73%.

Sul risultato la Brianza si rafforza come feudo per la coalizione di centrodestra con i voti per Fontana che superano la soglia del 53%, una percentuale che non si era raggiunta nel 2018 quando il riconfermato presidente della Lombardia ottenne il 48,39%. Ma la performance maggiore è stata quella di Fratelli d’Italia, un partito che in Brianza in 5 anni è passato da percentuali marginali (il 2,86% nel 2018) ad avere la maggioranza relativa con oltre il 25% e diventare leader nella coalizione.

Un effetto Meloni che supera quello avuto finora da Salvini e fa prendere il posto della Lega come punto di riferimento sul territorio, dimezzata rispetto al 28,58% del 2018, quando portò tre brianzoli in consiglio regionale.

E prosegue anche il ridimensionamento di Forza Italia: anche il partito di Berlusconi in Brianza si è più che dimezzato rispetto al 15,08% del 2018 che lo portò ad ottenere 2 posti brianzoli al Pirellone. Non ha funzionato in Brianza l’alleanza tra centrosinistra e pentastellati con Majorino che ottiene il 34%, una percentuale maggiore del 28,67% della candidatura pura di centrosinistra di Giorgio Gori nel 2018 ma molto inferiore se sommata al risultato di 5 anni fa del candidato 5 Stelle che corse da solo raggiungendo il 19,43%.

Prima presenza alle regionali per il Terzo polo ma non per l’ex vicepresidente uscente Letizia Moratti che in Brianza supera di poco il 10%, con i voti divisi tra due liste che l’hanno sostenuta. Si ferma all’1,5% la candidatura alternativa di Mara Ghidorzi con la lista Unione Popolare.

Rispetto alla provincia, a Monza città Fontana non supera il 46,5% ma il divario anche se più ridotto resta ampio su Majorino, che si ferma al 38,2%. Rispetto alle liste, Fratelli d’Italia è primo partito in città con il 25,8%, seguito dal Pd col 22,3%. La Lega si ferma all’8,7%, Forza Italia al 7%, mentre i 5 Stelle arrivano al 4,3%. Letizia Moratti ottiene il 13,8% con le due liste che si dividono quasi equamente i voti.