L'economia circolare, i nuovi mestieri e il futuro della Brianza

Giovedì 17 maggio alle 21 un convegno a Monza sull'economia circolare per eliminare sprechi e ridurre l'inquinamento

Raccolta differenziata

Raccolta differenziata

Monza, 15 maggio 2018 - Non sprecare, non inquinare (o farlo il meno possibile), risparmiare (ove consentito) e creare nuovi lavori. È l’obiettivo dell’economia circolare. Ma cos’è? É attuabile? Con quali riflessi sul sistema produttivo? Sono le domande a cui cercherà di rispondere il convegno «Economia Circolare e Nuove Professioni» che si svolgerà giovedì 17 maggio alle 21 in sala Maddalena (via Santa Maddalena, 7) organizzato dall’Associazione MonzAttiva con la collaborazione de Il Giorno.

«Abbiamo scelto l’economia circolare come primo incontro pubblico della nostra associazione per coniugare le nuove forme di crescita economica con quella di una proposta formativa attenta a dare risposte sulle nuove professioni. L’economia circolare, a differenza di quella lineare, il sistema economico usato per secoli che si sviluppa sullo sfruttamento incondizionato delle risorse, è basata sulla loro valorizzazione e sul principio delle tre “R”: ridurre gli sprechi, riusare i prodotti e riciclare», spiega Carlo Abbà, presidente dell’Associazione MonzAttiva.

Una sfida epocale in cui l’economia circolare (in grado di autoalimentarsi e rigenerarsi) si «contrappone» a quella lineare secondo un meccanismo di «produzione-consumo-nuova produzione» che poca attenzione presta agli scarti, alla possibilità di riutilizzarli e alla sostenibilità.

Al convegno interverranno Gianni Tartari e Roberto Battocchi esponenti dell’Associazione MonzAttiva oltre ad alcuni esperti che affronteranno il tema da vari punti di vista: scientifico, economico e politico.

La prima a intervenire sarà Nicoletta Ravasio ricercatrice del Cnr-Istm (Istituto di Scienze e Tecnologie Molecolari). «Affronterò il tema delle applicazioni in ambito di utilizzo degli scarti, in particolare della filiera alimentare come nei casi della produzione del riso o la tostatura del caffè ma anche in filiere come quelle del legno e delle costruzioni. In particolare sul riso analizzeremo come abbiamo pensato di riutilizzare gli scarti: paglia, lolla e pula. Un’esperienza annoverata fra i 100 migliori esempi di economia circolare in Italia», spiega la dottoressa Ravasio.

A Lucia Visconti Parisio, professore ordinario di Scienza delle Finanze all’Università Milano Bicocca, il compito di valutare gli impatti sul mondo produttivo dell’economia circolare in particolare nell’ambito delle energie rinnovabili.

Greta Moretti, capogruppo del Pd nel consiglio comunale di Verbania, illustrerà invece un progetto concreto in partenza nella città sul Lago Maggiore. Qui è stato creato un Centro del riuso per «dare nuova vita a oggetti che non si usano più».

Al termine è previsto un dibattito con rappresentanti di associazioni imprenditoriali, scuola, sindacati e mondo del volontariato.