E i malati di Alzheimer vanno al museo per allenare la mente in mezzo all’arte

Il percorso “Visibili Connessioni“ aiuta a risvegliare le conoscenze dei pazienti

E i malati di Alzheimer vanno al museo per allenare la mente in mezzo all’arte

E i malati di Alzheimer vanno al museo per allenare la mente in mezzo all’arte

L’arte che fa stare bene. L’osservazione dei dipinti e delle opere dei grandi maestri come strumento per aiutare le persone affette da demenze, Alzheimer e altre patologie degenerative. È il progetto di museoterapia che prenderà il via da gennaio al Museo d’Arte Contemporanea di viale Elisa Ancona, organizzato dall’Associazione Ricerca Alzheimer Lissone in collaborazione col Comune. “Visibili Connessioni“ sarà un percorso in cui l’esplorazione delle opere d’arte verrà utilizzata per "favorire la rieducazione cognitiva ed emotiva delle persone coinvolte", sollecitandone "le capacità sensoriali, uditive e visive" e sostenendo "la comunicazione delle emozioni attraverso l’espressione artistica". L’iniziativa si articolerà in 5 incontri curati da Roberto Dominici e Giovanna Frasca, rispettivamente presidente del comitato scientifico di Aral e presidente dell’associazione lissonese. Gli incontri si terranno il sabato mattina, dal 20 gennaio al 23 marzo, con gruppi di 6-8 persone che saranno accompagnate da un operatore specializzato. È prevista una visita guidata del Museo durante la quale saranno osservate alcune opere selezionate appositamente per il progetto e successivamente alcuni laboratori condotti da Alice Silvia Panza, esperta nelle tecniche di arteterapia: serviranno a permettere una rielaborazione emotiva di quanto visto e vissuto.

"Il progetto rappresenta un importante passo avanti nella cura e nel sostegno delle persone affette da patologie degenerative – sottolineano la sindaca Laura Borella e l’assessora alla cultura Carolina Minotti –. Grazie a un approccio integrato tra la cura medica e l’arteterapia permetterà ai partecipanti di sperimentare nuove forme di comunicazione e di migliorare la propria qualità di vita". L’associazione Aral non è nuova a iniziative originali e innovative per aiutare le persone affette da Alzheimer e i loro familiari: insieme ad altre realtà cittadine e alla casa di riposo Agostoni organizza il progetto Alzheimer Cafè, che accompagna e sostiene le famiglie nella conoscenza di questo tipo di malattie. I prossimi appuntamenti dell’Alzheimer Cafè saranno dal 13 gennaio in villa Magatti, fino a metà maggio.

Fabio Luongo