
di Cristina Bertolini
Riportare la scuola del design a Monza. Come l’Isia degli anni Venti. La prospettiva di Giuseppe Distefano, direttore del Consorzio Parco e Villa guarda al futuro con le radici nella storia. Per questo si sta costituendo un gruppo di lavoro a cui partecipano anche Comune di Monza, Liceo artistico Nanni Valentini, storici del design del calibro di Anty Pansera, Alberto Crespi, consulente scientifico del Consorzio e Maria Concetta Cossa, architetto e dirigente dell’Isia di Faenza (con delega dalla presidenza della conferenza dei direttori delle 5 Isia italiane). Tutti riuniti, a Monza, per il centenario dell’istituzione dell’Isia (Istituto superiore industria artistica) in Villa Reale il 12 novembre del 1922. La scuola che diede impulso alla nascita del design in Italia.
"Il tema dell’Isia è stato portato subito alla mia attenzione nell’ottobre 2020 quando ho assunto l’incarico – ricorda il direttore Distefano –. Non sappiamo ancora se verrà ricostituito l’Isia, un corso universitario o un corso post diploma. Certamente vogliamo riportare qui la formazione nell’ambito del design e delle arti applicate, creare un luogo della creatività legata all’imprenditoria, per avere successo a livello mondiale". Il recupero della formazione di laboratorio erede dell’Isia rientrerà nel tanto atteso Masterplan di Parco e Villa. Negli ultimi due anni è stata avanzata anche l’ipotesi di creare un’Isia dapprima come succursale di quello di Faenza, per poi renderlo autonomo. È certamente un patrimonio da rivalutare. L’Isia di Monza, aperta nel 1922 con il nome di Università delle arti decorative, nel 1929 ha preso il nome di Istituto superiore industria artistica. Intanto ha dato vita alle Biennali del 1923, 1925, 1927 e 1930, poi portata a Milano come Triennale. L’Isia è stata chiuso nel 1943, quando la Villa è stata occupata dall’esercito tedesco. Dal 1962, come ricorda Maria Concetta Cossa, gli Isia sono stati riaperti: il primo a Urbino, poi Firenze, Roma (con una succursale a Pescara), Faenza e Pordenone dal 2018.
Faenza è specializzata nel design di prodotto e nelle ceramiche e "a Monza potrebbe già aprire una sua succursale con un corso triennale a cui si aggiungerebbe una specializzazione biennale che potrebbe portare studenti con una laurea di primo livello per esempio da architettura – ipotizza la professoressa Cossa –. Il modello Faenza potrebbe essere un buon banco di prova perché raccoglie 40 docenti per 150 studenti, quindi numeri ristretti con una vasta scelta di laboratori come l’Isia di Monza degli anni ‘20".