Bernareggio (Monza e Brianza) – L'aveva segregata in casa, impedendole di uscire da sola, se non per andare al lavoro (lo manteneva).
Le controllava telefono e internet. La insultava. La picchiava, e la riempiva di messaggi di morte, per lei e la sua famiglia. La accusava di qualsiasi cosa, anche dei un aborto spontaneo che aveva patito.
E quando era arrivato quasi a soffocarla costringendola a chiudersi in macchina per sfuggire alle sue violenze, la donna, un'italiana di 43 anni, terrorizzata aveva alla fine trovato il coraggio di chiedere aiuto ai carabinieri di Vimercate. I militari l'hanno trovata ancora chiusa nell'abitacolo della macchina e hanno raccolto la denuncia della donna.
Si è arrivati così l'altro giorno al primo provvedimento per un cittadino egiziano di 27 anni residente a Bernareggio, finora incensurato: il giovane ha infatti ricevuto l'allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla donna.
È solo un inizio, dopo quasi due anni di angherie. Basterà?