
L'operazione è stata condotta dalle Fiamme Gialle
Monza, 2 giugno 2016 - Era in via Boccioni a Monza il deposito cinese dei bastoncini di incenso tossico sequestrato dalle Fiamme gialle. Un’inchiesta, eseguita dagli uomini della Guardia di Finanza di Monza, al comando del colonnello Massimo Gallo e coordinata dal sostituto procuratore monzese Stefania Di Tullio, che ha portato complessivamente al sequestro di 60 tonnellate di incenso, per un valore di oltre 4 milioni di euro, alla denuncia di 8 persone (tra cui i cinesi titolari del deposito monzese, un’indiana che importava i bastoncini a Roma e anche alcuni italiani che li rivendevano) e alla segnalazione di altre 15 all’autorità giudiziaria monzese. Le indagini sono partite lo scorso gennaio da una segnalazione arrivata a "Striscia la notizia".
Gli inviati del tg satirico avevano fatto analizzare alcune confezioni di incenso, provenienti proprio dai grossisti cinesi di Monza e dalle analisi era risultato che la composizione dei bastoncini, una volta avviata la combustione, fosse pericolosa per l’organismo. La segnalazione alle autorità, con tanto di analisi documentali, aveva dato il via al primo sequestro dei finanzieri nel deposito in via Boccioni, dove di tutta fretta i cinesi, allertati dal servizio mandato in onda, stavano cercando di sbarazzarsi del materiale, invece scoperto e sequestrato nel blitz dagli uomini della Guardia di Finanza di Monza con l’autorizzazione della Procura monzese.
In seguito le Fiamme gialle hanno fatto eseguire nuove analisi sul prodotto in un laboratorio dell’Asl di Desio dove è stata confermata la tossicità per la presenza di sostanze chimiche, come il benzene e il taluene, in quantità superiori a quelle consentite e che, se inalate, potevano comportare danni alla salute dei clienti. Allora le indagini della Guardia di Finanza di Monza sono proseguite fino a scoprire che l’incenso proveniva da un deposito di Roma gestito da una donna indiana che ne aveva ottenuto l’importazione e hanno portato al sequestro di numerosi altri prodotti (per un totale di 60 tonnellate pari ad un valore commerciale di oltre 4 milioni di euro) anche a carico di molti rivenditori in Brianza, a Bellusco, Busnago, Arcore, Meda, alcuni dei quali anche molto noti nel settore. Per i cinesi e l’indiana che smerciavano all’ingrosso i bastoncini di incenso tossici e alcuni italiani che li rivendevano al dettaglio sono scattate le denunce.