CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

Delpini benedice in Duomo le vetrate dell’unità

Realizzate da Sandro Chia per la basilica monzese di rito romano, raffigurano i due santi della Chiesa ambrosiana, Ambrogio e Carlo

di Cristina Bertolini

"Sant’Ambrogio e San Carlo esprimono il legame di Monza con la diocesi ambrosiana, nonostante Monza segua il rito romano". Ha introdotto così monsignor Silvano Provasi (arciprete del Duomo di Monza) l’intervento dell’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, che ieri ha inaugurato e benedetto le nuove vetrate artistiche del duomo di Monza, raffiguranti appunto, i due patroni della Chiesa ambrosiana, collocate alle spalle dell’altare maggiore, sopra la zona riservata al coro. Delpini ha concluso così il ciclo di visite pastorali alle comunità del decanato di Monza, più volte interrotto a causa del Covid. Durante la messa l’arcivescovo ha benedetto le vetrate, disegnate nel 2004 da Sandro Chia. Sono rimaste custodite nella sala principale del Museo e Tesoro del duomo, in attesa di essere collocate nell’abside.

I lavori per sostituire le vetrate trasparenti con i due manufatti artistici sono cominciati lunedì 3 gennaio, per collocare i due padri della chiesa ambrosiana a fianco delle altre quattro vetrate, alle spalle dell’altare, raffiguranti Gesù e il Battista e la Madonna e San Gregorio Magno. Le prime due sono quelle più antiche, realizzate alla fine del XIX secolo, mentre le raffigurazioni di San Gregorio Magno e della Vergine Maria (somigliante alla regina Teodolinda), portano la firma di Floriano Bodini, realizzate e collocate in Duomo all’inizio degli anni Settanta. Le due nuove opere di Chia si distinguono per il tratto moderno che ha ricevuto pareri discordi, già dai cartoni preparatori, custoditi in Duomo per diversi anni. Restano ancora da realizzare altri due vetri ai piedi dei santi ambrosiani. Sotto l’effigie di San Carlo verrà collocata una vetrata con l’immagine del duomo di Milano; sotto Sant’Ambrogio l’immagine della basilica milanese a lui dedicata. Sotto i piedi di San Gregorio c’è una vetrata con la basilica di San Pietro, mentre sotto la Madonna c’è il duomo di Monza. Sotto le due vetrate più antiche, Gesù e San Giovanni, una piccola vetrata decorata.

L’arcivescono ha lasciato un messaggio molto didascalico in tre punti, raccomandando preghiera, attenzione per i giovani e impegno civile. "I cristiani - ha detto - sono chiamati a costruire prospettive di buon vicinato e una prospettiva di città dove sia bello vivere e abitare, per una prospettiva di futuro. Siate parte della Chiesa ambrosiana", ha terminato Delpini, quasi a riunificare Monza (di rito romano nsieme a Cornate, Busnago e Roncello) con Milano e il rito ambrosiano.