
Ordinanza anti-accattonaggio (Radaelli)
Monza, 5 agosto 2017 - «A Monza è in vigore una nuova ordinanza anti accattonaggio che ci permetterà di contrastare molti fenomeni di degrado, consentendoci anche di allontanare dalla città chi non rispetta le nostre regole tramite il daspo urbano! #tolleranzazero». Non vedeva l’ora il neo assessore leghista alla Sicurezza, Federico Arena di annunciare la sua prima ordinanza: un suo post online l’altro ieri, prima ancora che il sito internet del Comune facesse in tempo a pubblicare il documento ufficiale, ha dato notizia che anche a Monza si applicano i «daspo urbani» contro tutti coloro che «non rispettano le nostre regole».
Un'ordinanza firmata dal sindaco Dario Allevi che applica quel pacchetto di poteri aggiuntivi in materia di sicurezza urbana dati ai municipi, tra cui l’allontanamento, dal decreto legge approvato lo scorso febbraio e che a Monza fa il suo debutto, dal 3 agosto e per una durata di 120 giorni, contro chi mendica per strada, bivacca in città o fa il parcheggiatore abusivo.
«Tolleranza zero» è l’hashtag usato dal 25enne assessore Arena, una sintesi del programma della nuova Amministrazione di centrodestra che ha affidato alla Lega Nord, e al suo giovane segretario cittadino, le politiche della sicurezza e la strategia per dare subito risposte sul tema forte usato in campagna elettorale e che, probabilmente, ne ha determinato anche la vittoria sul centrosinistra. Quindi ecco l’ordinanza, già trasmessa al Prefetto e da subito operativa, che mobilita i vigili e in quattro mesi promette di «contrastare e prevenire – spiega la nota ufficiale pubblicata ieri mattina dal Comune – quei comportamenti che creano situazioni di grave incuria, degrado del territorio, pregiudizio del decoro e della vivibilità urbana, disturbo della tranquillità e del riposo dei residenti, determinando sentimenti di inquietudine e forte percezione di pericolo».
Obiettivi che si prevede di raggiungere con i divieti di «ogni forma di accattonaggio», spiega il documento riferendosi soprattutto a chi mendica con continuità e sempre in precisi punti ritenuti più «redditizi» tanto da far pensare a un sistema organizzato, e quindi il divieto di «bivacco negli spazi pubblici, nei giardini, all’esterno degli esercizi pubblici e commerciali e in tutti i luoghi frequentati dai cittadini effettuato con comportamenti che determinano scadimento della qualità urbana quali il consumo di bevande alcoliche, l’espletamento di bisogni fisiologici a cielo aperto, l’occupazione del suolo, l’intralcio al libero transito e la molestia ai cittadini, in particolare donne ed anziani». Completa il dispositivo il divieto di «attività di parcheggiatore o guardia-macchine abusivo, e di commercio abusivo». Le violazioni comportano multe da 50 a 300 euro o anche l’emissione di un ordine di allontanamento con trasmissione del provvedimento al Questore per quanto di competenza.