"Dammi i soldi o buco tuo figlio"

La madre della vittima fa arrestare i due pusher di 14 e 15 anni, preoccupazione in città per il fenomeno

Migration

di Alessandro Crisafulli

"Mi sto incazzando... non mi fare usare le maniere forti... non mi interessa se hai parlato con lui, mio fratello per me sul lavoro non è niente...".

Messaggini, telefonate al loro coetaneo. E poi la minaccia alla madre al citofono: "O pagate o buco tuo figlio!".

Il pusher è un ragazzino, la vittima, colpevole di non avere pagato la merce, anche. La mamma, compresa la gravità della situazione, allerta i carabinieri e fa arrestare due baby estorsori. La notizia ha presto fatto il giro della città, soprattutto per la giovane età dei due fratelli, pusher ed estorsori, 15 e 14 anni (di genitori marocchini, ma nati in Italia) che poi è anche quella dei loro clienti. Uno dei quali è stato costretto a chiedere aiuto alla madre, per far incastrare i coetanei che lo minacciavano.

Una azione di accerchiamento, per recuperare i 150 euro di presunto credito, per avergli dato della marijuana. Una storia quanto mai moderna e triste, che si è sviluppata tra le piazze di Desio: epicentro in piazza Don Giussani, proprio dietro il municipio, dove da parecchi anni è attivo lo spaccio. Come del resto un po’ in ogni quartiere della città. E anche nei pressi delle scuole. Un fenomeno ulteriormente preoccupante, che ha portato già un paio di anni fa la precedente amministrazione ad attivare un progetto specifico definito Scuole Sicure per monitorare lo spaccio fuori dai cancelli. E che a breve vedrà anche l’arrivo delle bodycam per gli agenti della polizia locale, utili proprio a documentare eventuali giri strani nei pressi degli istituti. Non sono rari, infatti, ormai i casi di poco più che bambini, 12 e 13enni, sorpresi a maneggiare stupefacenti. Con spacciatori senza scrupoli, a volte solo di pochi anni più grandi, che ne approfittano per farsi la lauta paghetta settimanale. Lo sanno bene i carabinieri che da alcuni anni hanno alzato il livello di guardia su questo fronte, con blitz periodici nelle scuole superiori, anche con i cani, per controlli a sorpresa in accordo con i dirigenti scolastici. Blitz che di questo passo, purtroppo, sarà necessario fare anche alle scuole medie.

"Tristezza e preoccupazione". Sono i due sentimenti manifestati dal sindaco Simone Gargiulo, appena ha saputo dell’operazione delle forze dell’ordine, "che ringrazio per lo straordinario lavoro, tutti i giorni, per garantire la sicurezza". Un’operazione che ha acceso i riflettori su una piaga sempre più diffusa – il consumo e lo spaccio in età sempre più tenera – e verso la quale non ci sono azioni lungimiranti, di sistema, efficaci. Ma solo parole e qualche tentativo spannometrico. "Bene che siano stati arrestati dai carabinieri, benissimo per i costanti controlli – prosegue il primo cittadino – ma esprimo profonda tristezza e preoccupazione; eventi simili pongono a noi come istituzioni, a noi come genitori dei grandi interrogativi rispetto a questa generazione, sulla quale, complice senza dubbio anche l’emergenza Covid, occorre intervenire sul piano educativo in modo serio e compatto".