Monza – La loro banda suona il rock. "Con connotazioni leggermente padane – ammette Antonio Filippini, insieme al fratello gemello Emanuele fondatore e componente del gruppo degli Stalkers –, alla Ligabue". Niente di paragonabile, ovviamente, alle creazioni del loro imprescindibile e siderale punto di riferimento musicale, Bruce Springsteen.
Antonio ed Emanuele martedì prenderanno la rotta dell’Autodromo di Monza per assistere al concerto. Perché i gemelli Filippini, 50 anni compiuti da poco, un passato di tutto rispetto nel mondo del calcio tricolore, sono anche dei grandi ammiratori del 73enne cantautore statunitense. Antonio arriverà in Brianza direttamente da Genova: è infatti l’allenatore del Genoa Femminile, squadra che prende parte al campionato di serie B. La formazione rossoblu ha già iniziato la preparazione e perciò l’ex centrocampista di Brescia, Palermo, Lazio, Treviso, Livorno, dovrà conciliare gli impegni professionali con la passione per la musica. In quanto a trasferte affrontate per vivere in presa diretta un’esibizione dell’idolo statunitense, i gemelli bresciani possono esibire una bella serie di precedenti.
Siamo già oltre quota 70, tra Italia, Europa e Stati Uniti. Tra i tanti viaggi, uno ebbe come meta San Francisco. "Prima di un concerto – precisa Antonio – siamo riusciti a anche a parlare qualche minuto con lui. Io e mio fratello gli abbiamo spiegato che eravamo calciatori. E lui ci spiegò che suo figlio era un grande appassionato di calcio". Antonio, nel calcio maschile già allenatore anche di Lumezzane, Trento, Livorno e Pro Sesto, vive questa sua febbre musicale a tutto campo. Nel senso che sul palco ogni tanto ci va pure: lui e il gemello Emanuele sono gli animatori della band che ha pubblicato il disco Antonio Filippini & the Stalkers. Antonio, quando giocava in serie A, era inesauribile: era ovunque ci fosse un avversario da rincorrere e contrastare.
Per quanto riguarda il suo impegno in ambito musicale, è più o meno la stessa cosa: scrive i testi, suona la chitarra ed è il cantante del gruppo, sulla breccia da un quindicina d’anni. Della band fanno parte anche il tastierista Morris Codenotti e il batterista Edoardo Scarpini. Il gruppo suona per beneficenza. "Ma a questa attività – spiega Antonio – non abbiamo più molto tempo da dedicare". A Brescia ha giocato anche con Roby Baggio, Pep Guardiola e il villasantese Filippo Galli. Ma il Boss resta il Boss. "Tutti i suoi fan – conclude – sono come fratelli di sangue".