CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

Dagli studi sulla sindrome di Hurler al progetto delle cellule “Car” da estrarre dal cordone ombelicale

I fondi messi a disposizione dalla Fondazione Camerani e Pintaldi, come sottolinea Claudio Cogliati, presidente dell’Irccs San Gerardo, sostengono, dal...

I fondi messi a disposizione dalla Fondazione Camerani e Pintaldi, come sottolinea Claudio Cogliati, presidente dell’Irccs San Gerardo, sostengono, dal...

I fondi messi a disposizione dalla Fondazione Camerani e Pintaldi, come sottolinea Claudio Cogliati, presidente dell’Irccs San Gerardo, sostengono, dal...

I fondi messi a disposizione dalla Fondazione Camerani e Pintaldi, come sottolinea Claudio Cogliati, presidente dell’Irccs San Gerardo, sostengono, dal 2019-2026, alcuni progetti di ricerca della Fondazione Tettamanti, a quattro mani con l’Irccs. Due studi sono già in corso e hanno già dato risultati significativi: i ricercatori per la prima volta hanno creato in laboratorio un organoide di osso, ovvero una riproduzione tridimensionale del tessuto cartilagineo e osseo umano, utilizzando cellule staminali scheletriche di pazienti con la sindrome di Hurler, malattia genetica rara pediatrica che colpisce in Europa un bambino ogni 100.000 e che determina problemi nella crescita. L’obiettivo è studiare i meccanismi della malattia e sperimentare trattamenti più efficaci. La Fondazione Tettamanti ha inoltre messo a punto un metodo per estrarre dal cordone ombelicale le cellule CAR (Chimeric Antigen Receptor), ovvero i linfociti adeguatamente modificati in laboratorio, affinché possano riconoscere e aggredire le cellule della leucemia linfoblastica acuta. Ciò è possibile in collaborazione con il Policlinico di Milano, dove si trova una delle banche del sangue cordonale italiane. Dal sangue fresco o crioconservato del cordone ombelicale si possono ricavare le cellule necessarie per realizzare le CARCIK, i linfociti T modificati in laboratorio in grado di aggredire le cellule di alcune forme di tumori del sangue resistenti alle terapie, come la leucemia linfoblastica acuta. "Poter ricavare le CARCIK dal sangue del cordone ombelicale apre alla possibilità in futuro di utilizzare i cordoni conservati nelle biobanche per sviluppare terapie mirate", osserva Sarah Tettamanti, ricercatrice della Fondazione Tettamanti e co-autrice del lavoro.

La Fondazione Tettamanti è impegnata da diversi anni nello sviluppo delle CARCIK, che rappresentano un’evoluzione della terapia con cellule CAR-T. I linfociti CAR sono dotati di recettori artificiali sulla loro superficie, proteine capaci di riconoscere particolari bersagli sulle cellule tumorali e di eliminarle. Le CARCIK sono prodotte dal sangue di un donatore sano attraverso un processo semplice che non richiede l’utilizzo di vettori virali. I linfociti modificati sono infusi nei pazienti affinché possano esercitare la loro funzione difensiva attaccando le cellule tumorali.

C.B.