
Cristiana Messina (a destra) con la sorella Manuela e il fratello Massimiliano
Dimenticatevi mastro Geppetto e le botteghe impolverate. Le aziende del legno e del mobile oggi sono il regno delle macchine, dell’ingegno e del design.
Lo spiega bene Cristiana Messina, trainer e board member della Flou di Meda. La dirigente di uno dei marchi più famosi del Made in Italy, delegata Fla sui temi educativi di Confindustria, ha partecipato ai focus group del progetto di formazione per i lavoratori fragili all’Accademia del legno di Lentate, fondata proprio dal padre Rosario. "Lo scopo generale è quello di trovare manodopera per le nostre aziende e aumentarne la competitività – spiega –. Si tratta di dare linfa a un settore che è un’eccellenza, coinvolgendo categorie che hanno bisogno di attenzione. L’ottica dell’inclusione è importante: si è deciso di puntare sulle potenzialità delle persone, disoccupati, migranti, donne, disabili, offrendo loro una nuova occasione". La scommessa è quella della dignità del lavoro. "Ci sono giovani che magari arrivano da un percorso di studi sbagliato, o lavoratori rimasti a casa perché le loro aziende hanno chiuso". Una sfida ad entrare in un mondo del lavoro completamente cambiato e che ha bisogno di nuove risorse. "Agli studenti facciamo visitare gli ambienti di lavoro di oggi, che non sono più quelli del vecchio legnamè – continua Cristiana Messina –. Anche all’Artwood Academy le donne sono aumentate, grazie alle macchine che fanno il lavoro più faticoso".
Il progetto è ambizioso: "Bisogna cambiare mentalità. Noi siamo in Brianza, ma con le nostre aziende collaborano designer da tutto il mondo".
Una rivoluzione già realizzata in Flou: "Il 50% del nostro personale dopo il Covid è cambiato. Abbiamo fatto assunzioni per ruoli che prima non esistevano e abbiamo sperimentato su di noi il passaggio generazionale. Il ragazzo che per noi fa lo stage al Salone non è lì per fare il caffè, ma per imparare. Siamo responsabili di ciò che ci ritroveremo domani".
M.Guz.