
I vigili spagnoli chiedono aiuto ai colleghi brianzoli per identificare una Maserati. Era quella usata da Giacomo Bozzoli per la fuga dopo la condanna all’ergastolo.
"Hola, soy Paco, puoi farmi un controllo su una macchina?". Il nome è di fantasia ma la telefonata giunta dalla Spagna è vera: "E da una ventina di giorni che qui a Marbella è parcheggiata qui davanti a un hotel una macchina. È una Maserati italiana, l’abbiamo già multata ma ancora non si fa vivo nessuno e non sappiamo cosa fare". Click, foto di targa e vettura, un rapido accertamento, un favore fra colleghi. Alla polizia provinciale di Monza non è un problema, con i rappresentanti della polizia locale spagnola c’è amicizia, qualche mese fa erano stati ospiti in città in occasione di un seminario internazionale delle polizie locali organizzato in Brianza a cui avevano partecipato agenti di diversi Paesi europei (dall’Italia alla Spagna, dall’Irlanda a San Marino) per capire come muoversi nell’ambito di traffici di auto e pezzi di ricambio sulle tratte internazionali. Scambi di informazioni, crescita professionale e amicizia più che istituzionale. E così quando è arrivata la richiesta di scandagliare i database italiani, alla polizia provinciale non è stato difficile dare una mano. Appurato che la vettura con quella targa specifica non era presente nello specificio Sistema Informativo Schengen, il cosiddetto SIS 2, una banca dati in cui vengono inserite le vetture rubate, sottratte o smarrite da ricercare a livello internazionale, è stato necessario visionare il database italiano.
Fatti dunque gli accertamenti, al comandante brianzolo Flavio Zanardo non è parso vero quanto scoperto: quella macchina parcheggiata a Marbella, una Maserati Levante, non apparteneva a un uomo qualsiasi: era quella di Giacomo Bozzoli. Al centro delle cronache giudiziarie dopo che, ricevuta la condanna definitiva per l’assassinio dello zio nella fonderia di famiglia, si era dato alla macchia per qualche giorno in Spagna. Da cui era tornato in treno lasciando parcheggiata davanti all’hotel la sua vettura. "È un uomo condannato per aver ammazzato lo zio, ti do tutti gli estremi". A quel punto, l’informazione è stata passata ai carabinieri. Caso risolto.