Da Cosa Nostra alla ’ndrangheta: "Occhio alle infiltrazioni in Brianza"

Record di iscritti alle lezioni della Scuola popolare antimafia a Desio

È iniziata col pienone la Scuola popolare antimafia a Desio. Una realtà giunta alla quarta edizione, che per la prima volta è sbarcata in una delle città che più è stata investita, e ha dovuto combattere, con la presenza della criminalità organizzata. Sono circa 80 le persone che hanno partecipato alla prima lezione, “Introduzione a Cosa Nostra”. "Siamo veramente soddisfatti della partecipazione – sottolinea Cinzia Pugliese, referente di Libera per Monza Brianza –. Questi sono importanti momenti di conoscenza e riflessione su un fenomeno sul quale dobbiamo continuare a tenere alta l’attenzione".

Si tratta di un progetto formativo unico nel suo genere, organizzato dalla Cooperativa K-Pax Onlus e dal Centro Studi CROSS (Università di Milano). "Tutti conosciamo le vicende degli anni passati che hanno toccato Desio e poi buona parte della Brianza", continua Pugliese. Dopo il focus sulla camorra, la prossima tappa sarà il 7 novembre, nella stessa location, con Federica Cabras dell’Osservatorio Cross che parlerà di ‘ndrangheta. Il 14 sarà la volta di Ilaria Meli sulle altre organizzazioni mafiose. Mentre il 21 ci sarà un approfondimento su “mafia e impresa” con Eleonora Montani della Bocconi di Milano. Il 28 si restringerà il cerchio sul contesto brianzolo con Joselle Dagnes dell’università di Torino e Valerio D’Ippolito, referente del Coordinamento Libera Monza e Brianza dal 2011 al 2024. Il 5 dicembre la grande chiusura con la lezione di Nando Dalla Chiesa. La volontà di divulgare oltre i confini universitari i contenuti innovativi prodotti in ambito accademico, in materia di Sociologia e Storia della criminalità organizzata, ha spinto un gruppo di professionisti, studenti, ricercatori e collaboratori del professore Nando dalla Chiesa, figlio del generale dei carabinieri ucciso dalla mafia, alla creazione di una Scuola popolare antimafia volta a raggiungere anche cittadine e cittadini che, per varie ragioni, non riuscirebbero a usufruire dell’offerta formativa universitaria. "Una scuola che sappia formare e aggregare nuovi soggetti impegnati a vario livello nel contrasto alla criminalità organizzata", è spiegato nella mission.

Alessandro Crisafulli