BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Crac e crisi, nubi sull’occupazione: "Pochi operai rimasti sulle linee"

Non preoccupano solo le piccole aziende: il sindacato guarda con ansia ai colossi Candy, St, Electrolux

Crac e crisi, nubi sull’occupazione: "Pochi operai rimasti sulle linee"

Crac e crisi, nubi sull’occupazione: "Pochi operai rimasti sulle linee"

Primo maggio di lotta e di ansia in Brianza per quello che verrà. "In cima alla lista nera, le difficoltà dell’automotive", dice Pietro Occhiuto, segretario generale della Fiom Cgil provinciale, "ma anche quelle dell’elettrodomestico, un settore che non ci fa dormire sonni tranquilli, penso a Electrolux e ai volumi di vendita che si abbassano – aggiunge Vittorio Sarti alla guida della Uilm Uil di Monza e Milano –. A questo quadro si sommano le dimissioni dell’amministratore delegato Jonas Samuelson (operative dal 1° gennaio), che non ci fanno certo ben sperare. Il problema è serio.

E poi ci sono "i crac, due casi nel Vimercatese, la Hydrogomma a Sulbiate, una sessantina di lavoratori, e la Tecnogamma a Caponago, un’altra decina di addetti coinvolti dai 30 iniziali", ricorda Occhiuto. All’orizzonte si profila "l’ondata di cassa integrazione della filiera dell’auto, la crisi tedesca rimbalza sul territorio". Dove i metalmeccanici sono 40mila, "con prospettive di forte incertezza – ancora la Fiom –. Abbiamo grandi colossi come Candy sui quali siamo in attesa di capire quale sarà il futuro della produzione, oggi sulle linee sono rimasti 250 operai, e poi c’è St. Il marchio dei chip ha rivisto al ribasso i conti dopo risultati trimestrali inferiori alle aspettative e crediamo che a questo punto sia necessario coinvolgere le istituzioni regionali e nazionali. Ad Agrate i dipendenti sono 5.500. Vogliamo sapere le reali intenzioni dell’azienda sui siti lombardi".

Una vicenda a parte è Valbart, "61 posti in bilico a Mezzago. Dove fa valvole (domani al Pirellone ci sarà un incontro fra le parti) – chiarisce Occhiuto – ma a Desio la multinazionale americana degli impianti per l’estrazione del petrolio e dei gas produce pompe. Lì non ci sono difficoltà, ma i lavoratori hanno partecipato, preoccupati, allo sciopero dei colleghi per esprimere timore sul futuro".

Allargando lo sguardo, per Sarti la battaglia "è sul cuneo fiscale, l’unico modo per mettere soldi in tasca ai lavoratori senza esborsi per le imprese". Il tema è quello "delle misure strutturali e non di 100 lordi una tantum, come quelli presentati lunedì dal governo sulla tredicesima, che aiutano in modo limitato e lasciano aperto il grosso tema del potere d’acquisto del salario". Altro punto al centro della ricorrenza, "il contrasto al precariato, il 70% dei nuovi contratti è a tempo determinato, o addirittura in somministrazione, mentre l’indeterminato dovrebbe essere la strada maestra".