Coronavirus e complicanze, Brianza in prima fila

Il polo neurologico di Seregno ha guidato uno screening su 38 pazienti affetti da sindrome di Barrè: Covid più aggressivo sui maschi

Sono i maschi tra i 50 e i 70 i più a rischio Covid

Sono i maschi tra i 50 e i 70 i più a rischio Covid

Seregno, 19 gennaio 2021 -  La medicina brianzola in prima fila per studiare le complicanze che il virus Covid 19 può arrecare alle già delicate patologie neurologiche. Uno screening sui pazienti affetti da sindrome di Guillain-Barrè (una malattia che colpisce il sistema nervoso periferico e i muscoli respiratori) è stato portato avanti in questi mesi in sedici presidi ospedalieri lombardi col coordinamento del Polo Neurologico Brianteo che ha sede a Seregno.

I 38 casi seguiti rappresentano una novità nella letteratura medica mondiale di questa patologia. Un lavoro pubblicato sull’autorevole Bollettino di Scienze Neurologiche Ospedaliere, i cui risultati saranno discussi la prossima primavera al Congresso Europeo della European Academy of Neurology. "Abbiamo seguito - dice Antonio Colombo, direttore del centro brianzolo e membro del direttivo nazionale SNO - 38 pazienti ricoverati nei reparti di neurologia e neurochirurgia di un territorio italiano più drammaticamente colpito dalla pandemia. Il Covid aggredisce in modo decisamente più significativo i maschi (quasi l’87%), l’età a rischio è compresa tra i 60 e i 70 anni. I sintomi più significativi sono ipostenia agli arti inferiori e turbe delle sensibilità". Fortunatamente il decorso della malattia è stato favorevole al 73% dei pazienti. I pochi decessi registrati non sono stati causati dalla sindrome di GBS ma all’infezione polmonare primitiva: "I decorsi favorevoli si sono verificati grazie alle terapie attuate. Oltre alla ventilazione meccanica, decisiva si è rivelata la somministrazione di cortisteroidi che hanno contrastato efficacemente le complicanze del virus".

Lo screening sulla sindrome di Guillain-Barrè segue un altrettanto importante lavoro portato avanti lo scorso autunno dai neurologi lombardi sulla encefalopatia posteriore come rara complicanza di infezione Covid. "Anche in quella occasione - conclude Antonio Colombo, che per molti anni è stato primario di Neurologia all’ospedale di Desio - avevamo rilevato importanti relazioni che sono state oggetto di studio da parte di numerosi colleghi. Desidero ringraziare tutti i medici che hanno partecipato a questi due lavori e dedicare i risultati a tre nostri colleghi che purtroppo a causa del virus ci hanno lasciato anzitempo. Si tratta di Arrigo Moglia di Pavia, Luciano Abruzzi di Cremona e Luigi Erli di Seriate".