
L’avvocato Raffaele Della Valle a destra allo stadio con figlio e nipote: grande appassionato biancorosso, era presente a quasi tutti gli spareggi
"Un vulnus. Non so se ci siano gli estremi giuridici per chiedere un rimborso dell’abbonamento, ci vorrebbe un avvocato civilista e io sono sempre stato solo un penalista, ma di certo quanto accaduto è una ferita, non si possono trattare così i tifosi, abbonati o meno".
Raffaele Della Valle è sempre il principe del Foro di Monza e... del Monza. Storico tifoso dei biancorossi, presenza fissa allo stadio negi anni della buona e della cattiva sorte (ha visto tutti gli spareggi clou), è desolato. "Speravo ancora nella salvezza ma vedere smantellare la squadra cosi sul mercato mi ha fatto molto male. Ci vuole rispetto per i tifosi, che i figli di Berlusconi vogliano vendere la squadra era noto, ma così la si deprezza e svilisce". Della Valle era stato capogruppo alla Camera del primissimo Governo Berlusconi per Forza Italia, poi le strade politiche si erano divise. "L’amarezza è che anche la recente decisione del Consiglio comunale di Monza di non intitolare lo stadio a Silvio Berlusconi, che per la prima volta ci aveva portati in Serie A, pur essendo a mio modo di vedere profondamente sbagliata, a questo punto sembra dar ragione alla scelta della Giunta…". Ma non sparisce l’affetto per Silvio Berlusconi: "Credo che si rivolti nella tomba, con lui non sarebbe andata a finire così". La Serie A era stato il sogno di tifosi come Della Valle, sfiorato per quattro volte di fila negli anni ’70, "ma adesso sono rimasto il solo a sognare".
Da.Cr.