Coronavirus, una suora si ritrova contagiata: tutto il convento va in quarantena

All’istituto Sacro Cuore un’anziana è stata portata in pronto soccorso per accertamenti e dopo la dimissione è stata trasferita in isolamento in un piano protetto della struttura

Nella casa madre delle suore del Sacro Cuore a Sulbiate vivono ventuno persone (Radaelli)

Nella casa madre delle suore del Sacro Cuore a Sulbiate vivono ventuno persone (Radaelli)

Sulbiate (Monza e Brianza), 30 marzo 2020 - Una suora del Sacro Cuore finisce in isolamento e l’intero convento a Sulbiate si mette in quarantena. "A dire il vero non usciamo da più di quindici giorni nel pieno rispetto delle prescrizioni del Governo", spiega la superiora, madre Gaetana Perego. Le cose sono cambiate quattro giorni fa, quando una sorella 85enne della casa-satellite di Colnago è stata accompagnata al pronto soccorso con febbre e sospetto Covid. Per fortuna, non è in gravi condizioni, e dopo le analisi è stata dimessa. "Non potevamo lasciare che se ne occupassero le compagne con cui vive, sue coetanee. Abbiamo deciso di accudirla noi, qui, nella casa madre". Dove, invece, abitano in 21, più il personale esterno, una cuoca che dà una mano in cucina e un’addetta alle pulizie.

"Stiamo tutte bene, - rassicura suor Gaetana - abbiamo assunto gli accorgimenti che la situazione richiede sin dall’inizio dell’epidemia: la sorella che ci ha raggiunte si è sistemata negli spazi ‘staccati’ per gli esercizi spirituali, al piano di sopra, due di noi se ne prendono cura con le protezioni necessarie. Esattamente come avviene per chi ci aiuta. La vivandiera lavora da sola e ci passa i piatti da un montacarichi, mentre non incontriamo neppure la signora che riassetta". "La situazione è sotto controllo". "Ci hanno raggiunto come ogni anno anche due missionarie rientrate dal Congo e nemmeno loro sono più uscite dal 21 febbraio - ancora la superiora -. Siamo una famiglia con ruoli che ci portano sempre a sostenerci reciprocamente. L’emergenza sanitaria ha cambiato poco da questo punto di vista nella nostra vita".

Critica invece la situazione al Centro anziani Maria Bambina a Bellusco, dove sono morti cinque dei 17 nonni che abitavano nella case protette, due invece con altre malattie pregresse le vittime al San Giuseppe, a Vimercate, la casa di riposo con 126 ospiti, 13 dei quali positivi al coronavirus. Allarme anche per il personale, 120 addetti, sul piede di guerra in attesa di un tampone che non arriva. I sindacati hanno chiesto al prefetto Patrizia Palmisani "di arginare il contagio e di garantire il diritto alla salute di anziani e personale", mentre Regione e sindaci pensano alla sorveglianza attiva per uscire dall’emergenza, test a tappeto per individuare gli asintomatici e fermare il mostro. "Il picco è vicino", secondo le autorità, il Vimercatese tiene duro con tutti i mezzi a disposizione. Ad Agrate, il sindaco Simone Sironi telefona ogni giorno ai malati in quarantena, "è il momento più bello di queste giornate terribili - spiega - quello in cui si costruiscono relazioni vere scambiandosi qualche parola, preoccupazioni, e qualche volta anche notizie rassicuranti sui pazienti che guariscono".