Giuseppe, il Covid-19 e il ricovero record di 73 giorni

Il pensionato di Trapani era ospite della figlia a Lazzate quando si è ammalato. Otto tamponi prima di poter lasciare l’ospedale di Saronno

 Giuseppe Alfano

Giuseppe Alfano

Lazzate (Monza e Brianza), 31 maggio 2020 -  Settantatrè giorni di degenza all’ospedale di Saronno per sconfiggere il Covid 19. È la dura battaglia che un 67enne di Trapani si è trovato ad affrontare l’emergenza nella città degli amaretti. Per raccontare al meglio la lunga odissea di questo paziente , è necessario fare un passo indietro tornando al mese di febbraio quando Giuseppe Alfano e la moglie sono venuti in Lombardia per trascorre un po’ di tempo coi figli. Ben presto il lockdown li ha bloccati a casa della famiglia della figlia a Lazzate con i nipotini.

"Purtroppo siamo rimasti tutti contagiati – spiega il genero Giuseppe Accardi – Noi abbiamo avuto i sintomi per alcuni giorni e dopo circa una settimana abbiamo iniziato a mostrare segni di miglioramento, mentre mio suocero peggiorava". La situazione è degenerata rapidamente tanto che il 17 marzo il personale sanitario ha consigliato un ricovero, una soluzione che la famiglia ha subito sposato e così Giuseppe Alfano è stato trasferito all’ospedale di Saronno: È stato in terapia semi-intensiva ed era quasi sempre semi-cosciente. Almeno così ci hanno detto, visto che noi non potevamo andarlo a trovare. Potevamo avere sue notizie solo telefonando all’ospedale cosa non sempre semplice visto la grande mole di lavoro e il gran numero di casi che il personale doveva affrontare". Le condizioni di Giuseppe Alfano sono state gravi per una decina di giorni: "Poi sono arrivate le prime buone notizie. Quindi l’odissea dei tamponi". Il 67enne è stato sottoposto otto volte al tampone di verifica e il risultato che permetteva la dimissione è arrivato solo venerdì 29 maggio, giorno della liberazione. "Per lui ci sono stati 73 giorni di ricovero, il personale ci ha detto che è il “record” di quest’emergenza per quanto riguarda l’ospedale di Saronno".

Rientrato nell’abitazione di famiglia Giuseppe Alfano ha trovato uno striscione con la scritta “Bentornato” in caratteri multicolore con attorno tanti palloncini gialli e un secondo cartellone realizzato dai nipotini con le date del ricovero 17 marzo – 29 maggio e la scritta “Ci sei mancato”. Un caldo benvenuto che ha scaldato il cuore del nonno, ansioso di riabbracciare i cari. "Abbiamo voluto raccontare la nostra storia – conclude il genero di Giuseppe – per dare una speranza a quanti hanno dei familiari che stanno lottando contro il Covid-19. È difficile quando non si hanno notizie, quando non si può andare a trovare i propri cari ma la speranza resta sempre che il lieto fine arrivi, come nel nostro caso".