
La procuratrice aggiunta Manuela Massenz aveva aperto un fascicolo penale esplorativo
Monza, 7 ottobre 2020 - Nessun profilo colposo nella gestione delle Rsa in Brianza durante l’emergenza Coronavirus. Si apre la strada delle richieste di archiviazione per i fascicoli aperti dalla Procura di Monza, a cui la scorsa primavera, in piena pandemia da Covid-19, sono arrivati alcuni esposti presentati da lavoratori e parenti di anziani degenti nelle residenze sanitarie assistenziali della provincia monzese, che chiedevano alla magistratura di fare luce su come è stata affrontata l’emergenza sanitaria nelle strutture adibite ad una delle fasce più deboli della popolazione brianzola.
La Procura monzese aveva deciso, sin dallo scoppio del Coronavirus nel marzo scorso, di puntare il faro sulla pesante realtà di positivi da Sars-Cov-2 tra ospiti, medici, infermieri e ausiliari e di morti tra gli anziani ospiti. La procuratrice aggiunta Manuela Massenz (e allora anche procuratrice facente funzioni prima della nomina a luglio dell’attuale procuratore monzese Claudio Gittardi) aveva deciso di aprire un fascicolo penale esplorativo (rimasto, come si dice in gergo penale, a modello 45, quindi senza ipotesi di reato e nomi iscritti nel registro degli indagati) partendo da quanto autonomamente saputo su quanto è accaduto alla casa di riposo “Villa Paradiso” di Brugherio, dove un dottore ha chiamato il numero di emergenza dell’Areu lanciando un grido di allarme: rimasto solo, affiancato da qualche operatore, a gestire una cinquantina di anziani. Perché a Villa Paradiso si sono contagiati anche i medici, gli infermieri, gli ausiliari.
Dopo i tamponi, più della metà degli anziani sono stati trasferiti negli ospedali di Monza e Vimercate e in una struttura di Milano. E un’infermiera capo sala, anche lei contagiata dal Sars-Cov-2 e in isolamento all’interno di una parte della struttura lontana dagli anziani, ha tentato di togliersi la vita con i farmaci. Oltre a questo fascicolo esplorativo, anche un altro è stato aperto (sempre a modello 45 e affidato a un’altra pm) dopo un esposto presentato da un parente di un’anziana degente della Residenza Amica di Giussano, dove i morti tra gli anziani sono in pochi giorni passati da 5 a 11 e superavano la trentina i positivi.
Complessivamente sono rimaste soltanto un pugno le segnalazioni presentate e che sta ancora vagliando la Procura, ma le prime indicazioni vanno verso l’assenza di profili di colpa nella gestione delle Rsa, seppur difficile e dolorosa a causa di un virus minaccioso, sconosciuto e pericoloso, che ha inizialmente colto di sorpresa e provocato comprensibili forti reazioni emotive negli addetti e nei parenti dei degenti. Per i fascicoli aperti si profilano richieste di archiviazione.