
Alla Residenza Amica 67 addetti su 105 sono impossibilitati a presentarsi al lavoro
Giussano (Monza e Brianza), 30 aprile 2020 - L’incubo della casa di riposo Residenza Amica continua. Dopo i primi 5 decessi registrati al 16 aprile, ad oggi i decessi salgono al 21. Per non parlare dei 45 ospiti positivi: 9 sono ricoverati in ospedale (di cui 8 risultati positivi al tampone) e 17 dipendenti affetti da Covid-19. A questi vanno ad aggiungersi ben 50 addetti della struttura a casa in malattia. Un vero bollettino di guerra. Personale quindi in grandissima sofferenza: 67 operatori su 105 sono impossibilitati ad andare al lavoro.
"Ormai non sappiamo più a che santo rivolgersi - spiega il presidente Alberto Elli - la grandissima difficoltà continua a peggiorare. Il personale rimasto lavora a pieno ritmo con turni massacranti, li ringrazio per il coraggio e la dedizione che stanno dimostrando. Purtroppo nonostante il grande sforzo, le risorse sono insufficienti per gestire l’emergenza. Siamo riusciti ad assumere sei persone nei giorni scorsi, ma ne abbiamo già una in malattia, dopo il primo giorno di lavoro. Serve subito aiuto, anche perché ci aspettiamo che la situazione dei contagi e dei decessi possa ulteriormente aumentare".
Un appello fatto anche il 16 aprile da quando la situazione all’interno della Rsa di via D’Azeglio è parsa drammatica. Presidente e collaboratori stanno cercando di fare il possibile per contenere i contagi: "Abbiamo sistemato gli ospiti negativi al primo piano, in camere singole, abbiamo però in struttura anche tutti quelli che sono positivi, confinati al terzo piano - spiega disperato Elli -. Abbiamo poi ordinato 180 tamponi, che porteremo in due laboratori di Milano per essere processati. Purtroppo la prima data utile per l’analisi dei tamponi a Monza è per il 12 maggio, un tempo lunghissimo".
La corsa ai tamponi per tutti gli ospiti il personale è partita dalla struttura il 27 marzo, ma solo il 6 aprile sono arrivati i primi test. "Per salvaguardare i nostri anziani e i nostri dipendenti serve anche ripetere più spesso il tampone, ecco perché abbiamo deciso di acquistarli per conto nostro, non sono però ancora arrivati. Siamo riusciti a sottoporre altre 20 persone al test e avremo l’esito nei prossimi giorni".
L’apprensione è alle stelle anche tra i familiari, che seguono quanto sta succedendo in Residenza Amica con molta preoccupazione, ma anche rabbia, qualcuno si è rivolto alla magistratura, presentando denuncia. Conclude Alberti Elli : "A oggi non ho ricevuto nessuna comunicazione a riguardo; abbiamo fatto e stiamo facendo tutto il possibile". La residenza Amica lancia un appello: "Abbiamo bisogno urgente di personale Osa e infermieri, per assunzione. Garantiamo contratti di 3-6 mesi, chi fosse interessato ci contatti".