REDAZIONE MONZA BRIANZA

Morta di overdose e abbandonata nei boschi. Il pizzaiolo che se ne liberò va ai domiciliari

La Procura di Monza aveva chiesto per lui il carcere, il Gip ha disposto, invece, gli arresti domiciliari. Questa la...

La Procura di Monza aveva chiesto per lui il carcere, il Gip ha disposto, invece, gli arresti domiciliari. Questa la decisione per il pizzaiolo di Carate Brianza indagato per la morte di Karine Cogliati, la 26enne italo-brasiliana originaria di Cesano Maderno ritrovata senza vita e legata nei boschi di Realdino lo scorso 16 febbraio.

Constatato che la giovane era deceduta per overdose di cocaina, al caratese è stata contestata la morte in conseguenza di altro reato. Il pizzaiolo, 45 anni, aveva ammesso ai carabinieri di avere assunto droga dopo essersi appartato in un motel della zona con la ragazza colta poi da un malore improvviso e quindi deceduta. Invece di chiamare i soccorsi, però, il 46enne aveva spostato il corpo della ragazza dopo averne fatto una sorta di fagotto legato con una felpa, trascinandolo fino alla zona boschiva sopra il corso del Lambro a Carate Brianza dove poi era stato rinvenuto da un pescatore di passaggio.