Coronavirus, Vimercate sperimenta il farmaco contro l'Ebola

Al via sui pazienti più gravi l’antivirale Remdesivir, utilizzato con successo nel caso della coppia di cinesi curata allo Spallanzani

La sperimentazione farmaco

La sperimentazione farmaco

Vimercate (Monza Brianza), 27 marzo 2020 - Undici pazienti hanno già assunto Remdesivir, adesso tocca ad altri 12. La speranza è che funzioni. A Vimercate scatta la sperimentazione sui malati di Covid-19 più gravi con l’antivirale usato per Ebola e poi per Sars e Mers.

Un tentativo andato a buon fine allo Spallanzani di Roma, dove il farmaco si è rivelato prezioso nella cura della coppia di turisti cinesi, i primi malati di coronavirus in Italia. In città, il trattamento è cominciato mercoledì e prosegue in queste ore.Tutti i pazienti interessati sono in Terapia intensiva.

All’inizio dell’epidemia il rimedio era stato autorizzato per uso compassionevole, cioè per la cura in emergenza senza valide alternative terapeutiche, adesso invece è stato avviato uno studio, quel che in gergo si chiama un trial-clinico, che vede impegnate anche le corsie di casa. A tirarne le file, le mani esperte di le mani esperte di Giuseppe Danilo Vighi, primario di Medicina. I dati raccolti serviranno a valutare con una certa sicurezza la piena validità del rimedio, anche nei casi in cui la polmonite abbia minori criticità respiratorie.

La molecola aveva dato risultati promettenti in test di laboratorio e nelle successive, limitate, prove sull’uomo. In virtù dei primi esiti, e in assenza di altri protocolli approvati, alcune centinaia di campioni sono stati forniti in tutto il mondo gratuitamente dall’azienda produttrice, l’americana Gilead, che ha avviato studi in collaborazione con l’Oms e il National Institute of Allergic and Infectious Diseases.

La casa farmaceutica ha deciso anche di devolvere un milione e mezzo di euro a favore delle strutture impegnate nella battaglia contro il nemico silenzioso che avanza attraverso la Protezione Civile e di destinare 500mila euro a progetti promossi da associazioni che hanno bisogno di fondi per continuare la loro opera in questo momento di emergenza mondiale.

In via Cosma e Damiano è partita anche un’altra ricerca, quella con Tocilizumab, il farmaco per il trattamento dell’artrite reumatoide, che ha dato primi risultati interessanti contro il bacillo-killer che sta falciando la Lombardia. Ma la cautela è massima e gli esperti intendono stare abbottonati. Alcune dosi donate gratuitamente da Roche, che ha il brevetto, sono arrivate in città.

Lo studio in merito è statoautorizzato da Aifa, l’Agenzia del farmaco, le risultanze del trial "sono attese prima possibile, bisogna fare presto perché l’incidenza della malattia nel Nord è molto alta".

I reparti coinvolti inviano aggiornamenti sull’utilizzo del medicinale in tempo reale. Una speranza in più per i 211 ricoverati, fra loro chi respira da solo e chi è attaccato alle macchine, in lotta con tutti i mezzi per lasciarsi alle spalle il virus e tornare a vivere. Una battaglia senza esclusione di colpi, le vittime in città sono già più di 80, metà brianzoli, metà in arrivo da fuori, e il contagio sul territorio si allarga. © RIPRODUZIONE RISERVATA