AN.CA.
Cronaca

Concorezzo, la guardia medica chiude a fine maggio

Servizio assicurato dal pronto soccorso di Vimercate. Scelta annunciata e confermata

La guardia medica di Concorezzo

Concorezzo (Monza), 25 marzo 2016 - Guardia medica addio. Il servizio, a Concorezzo e Bellusco, sarà «assorbito» dal pronto soccorso dell’ospedale di Vimercate. La decisione era stata presa l’anno scorso dall’ex Asl di Monza (ora Ats Brianza) nel piano di revisione della spesa e di riduzione dei costi. Fino all’ultimo a Concorezzo hanno sperato di poterlo salvare. Ma non c’è stato niente da fare. Il 31 maggio si chiude. Ma il trasloco comincerà prima. Anche per questo il Comune ha prorogato il contratto d’affitto dei locali di via De Giorgi 9. La locazione andrà avanti fino al 31 maggio in comodato gratuito, altrimenti la scadenza sarebbe stata a fine marzo. Non ha preso bene la chiusura il sindaco di Concorezzo, Riccardo Borgonovo: «Già in passato ho avuto modo di rammaricarmi di questo spostamento, perché scomparirà un pezzo importante del decentramento assistenziale da sempre vicino alla gente. L’ho detto, di recente, di fare a Pasquale Pellino, il nuovo direttore generale dell’Azienda socio sanitaria di Vimercate». La promessa è che una volta portato nell’ospedale il servizio di guardia medica sarà valorizzato «in modo da massimizzare l’assistenza fornita ai pazienti - conferma il sindaco -. Alla qualità della cura medica si affiancherà infatti la possibilità di una diagnosi veloce con i macchinari che solo un ospedale può avere e trasferire al Pronto soccorso i casi più urgenti e gravi». Il motivo è economico: pochi utenti e dunque costi troppo elevati per ogni singola prestazione. «Non vogliamo sopprimere il servizio di Continuità assistenziale né lasciare a casa nessuno - aveva spiegato Matteo Stocco, direttore generale dell’ex Asl e ora dell’Ats Brianza - L’idea è piuttosto quella di mantenerlo ma assicurandone una gestione più efficiente". Nel pronto soccorso i medici della guardia medica potranno seguire i codici bianchi, cioè i casi non urgenti, che sono i più numerosi.