CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

Con una marcia in più. Roberto, Daniel, Ettore e gli altri colleghi speciali: "Costruiamo le nostre vite"

I primi “diplomati“ della AutAcademy alla Scuola agraria del Parco di Monza. Dopo un anno di studio e tirocini, in 6 sono stati assunti per controllo qualità e giardinaggio.

Con una marcia in più. Roberto, Daniel, Ettore e gli altri colleghi speciali: "Costruiamo le nostre vite"
Con una marcia in più. Roberto, Daniel, Ettore e gli altri colleghi speciali: "Costruiamo le nostre vite"

Precise e affidabili. E con dedizione portano a termine il loro compito. Le persone con autismo entrano in azienda. Con la loro professionalità, la loro umanità e le loro storie che “diventano grandi“ con AutAcademy, un progetto della Scuola agraria del Parco di Monza. Tirocinio e inserimento lavorativo, 150 ore in un anno di studio per diventare tecnici informatici, giardinieri, esperti di arte figurativa e mosaico e di soft skills". Il primo anno scolastico è appena terminato per 12 ragazzi dai 16 ai 29 anni. L’85% ha svolto il tirocinio con successo e 6 hanno trovato lavoro: 2 alla multinazionale Docebo (piattaforma di E-learning) di Biassono con mansione di controllo qualità e altri 4 nel settore giardinaggio. A breve partirà la seconda edizione. L’intero progetto è stato presentato in occasione della Milano Digital Week.

"Spesso le aziende preferiscono pagare multe salate piuttosto che assumere persone neurodivergenti – spiega Fabio Gadini, insegnante di informatica e promotore di AutAcademy insieme alla psicologa Simona Ravera –. Questo forma il capitale con cui finanziare i nostri progetti. Ma è un inutile circolo vizioso. I ragazzi autistici, con i loro schemi, ripetizioni, propensione alla matematica e al calcolo, sono adattissimi per le mansioni di controllo qualità, inserimento dati e digitalizzazione, programmazione. E poi non sanno mentire, perciò se un prodotto è difettoso, lo segnalano senza filtri". Fabio racconta con entusiasmo il suo lavoro di insegnante ai ragazzi speciali. Contatta le aziende, impara il pacchetto applicativo che occorre e poi individua quali ragazzi possono essere formati per ricoprire la posizione richiesta, offrendo una formazione personalizzata. Per il resto, a scuola, nessuno sconto: "Occorre molta pazienza, ma chiediamo loro molto impegno. Capita che qualche giorno non vogliano venire a scuola, allora si contatta la famiglia. Se non vogliono più partecipare sono invitati ad uscire dalla scuola e a lasciare il posto ad altri interessati. Non siamo un parcheggio. Io insegno, sgrido, mi arrabbio, come tutti gli insegnanti del mondo". Roberto Cattaneo, 29 anni, ha tentato la scuola per tecnico sociosanitario, l’alberghiero e poi il liceo artistico: "Ma non sono riuscito a finire – racconta – e allora la psicologa Simona Ravera mi ha introdotto nel progetto AutAcademy. Tra breve comincerò a lavorare da Docebo. Spero di mettere da parte un po’ di soldi per poter andare a vivere da solo. Intanto sto facendo la patente, per essere più autonomo".

Daniel Picari (a destra nella foto con Roberto Cattaneo), quasi 22 anni, dopo il diploma all’Itis ha invece tentato la facoltà di informatica, ma senza successo. Allora si è iscritto ad AutAcademy. Anche lui ha firmato il contratto con Docebo e sta per cominciare la sua nuova vita in azienda. Ettore Micheletti, spiega di avere la sindrome di Asperger, una neurodivergenza che preserva le abilità linguistiche e il funzionamento cognitivo. Partecipa ai progetti dell’associazione La Nostra famiglia di Bosisio Parini per valutare pro e contro dell’inserimento lavorativo in ambito aziendale: "Ho la laurea breve in Scienze dell’educazione a Lione – racconta –, sono di Biella, ma spero di trovare un posto fisso in Lombardia, nel controllo qualità o in una biblioteca, con possibili scambi con l’estero". È brillante e intraprendente, con una propensione al calcolo incredibile: chiede a tutti la data di nascita, per calcolare all’istante che giorno era della settimana.