ALESSANDRO SALEMI
Cronaca

Come all’epoca dei reali. Un artista del verde per i Giardini della Villa

Il Consorzio assumerà un professionista dedicato ai 40 ettari attorno alla reggia "Così avremo una lettura corretta degli interventi da effettuare sul patrimonio".

Come all’epoca dei reali. Un artista del verde per i Giardini della Villa

Come all’epoca dei reali. Un artista del verde per i Giardini della Villa

Sono tra i luoghi più suggestivi e poetici della città e presto potranno esprimere ancor di più la loro bellezza tornando ai fasti dell’epoca regale. Si tratta dei Giardini reali, 40 ettari attorno alla Villa di pregevole scenario artistico-naturalistico, che entro fine anno vedranno la nomina di un professionista che si occuperà della loro cura e della loro gestione: un giardiniere d’arte. Lo ha annunciato il sindaco di Monza e presidente del Consorzio Parco e Villa Reale, Paolo Pilotto, anticipando che entro fine anno il Consorzio beneficerà dell’assunzione di tre nuovi dipendenti - tra cui il giardiniere-artista - facendo arrivare così il numero degli assunti quasi a quota 20.

"La volontà di valorizzare di più la Villa Reale non può prescindere da un aumento del personale pronto a presidiarla e prendersene cura – spiega il sindaco –. Avere una figura professionale apposta per i Giardini reali servirà a questo: un giardiniere d’arte è in grado di dare una lettura corretta degli interventi e le misure da effettuare per la tutela del patrimonio naturale". Il giardiniere d’arte è una figura professionale altamente qualificata il cui scopo è proprio di garantire un adeguato livello di cura e manutenzione dei luoghi verdi, anche in vista di nuovi progetti. Nello specifico, è in grado di realizzare interventi rivolti alla conservazione, al rinnovamento e al rifacimento degli elementi del giardino, padroneggiando le tecniche, i materiali e le modalità di cura e rigenerazione, e valorizzando insieme le peculiarità storiche e paesaggistiche. Nel caso dei Giardini della Villa Reale avrebbe un chiaro rimando storico alla figura del giardiniere reale, risalente ai tempi asburgici e napoleonici. Realizzati a fine Settecento, i Giardini reali costituiscono uno dei primi esempi di giardino all’inglese del nord Italia, con una natura apparentemente lasciata alla spontaneità, ma che in realtà risponde a un preciso progetto d’insieme, ideato dall’architetto Giuseppe Piermarini. La loro bellezza e il loro grande valore culturale derivano anche dall’intervento di un professionista d’eccezione coadiuvato da giardinieri inviati da Vienna da Maria Teresa d’Austria.

Anche l’attuale varietà botanica - con esemplari di pregio - è il risultato dell’accurato lavoro di sapienti giardinieri che da inizio Ottocento introdussero più di 15mila specie diverse. La cura dei giardini fu affidata dapprima a Luigi Villoresi, compilatore del primo catalogo di piante e tra i fondatori della locale scuola per giardinieri, poi a Giovanbattista Rossi e a Giuseppe Manetti, tecnico giardiniere e botanico di fama internazionale, che introdusse specie esotiche e rare. Tra poco si tornerà su questo solco. "Il nostro è un progressivo tentativo di spostare i paletti in avanti – chiarisce Pilotto –. Dopo essere passati da 2 a 5 giorni d’apertura settimanale, vogliamo arrivare a 6, aumentando le attuali 35 ore complessive. Dobbiamo stare attenti alla spesa corrente, ma le decisioni intraprese finora hanno ampiamente ripagato. La città, come chi viene da fuori, ha voglia di vivere la Villa Reale. Ogni sabato e ogni domenica superiamo i 2mila visitatori e il 25 aprile ne abbiamo avuti 2.500. Anche i concerti serali ad esempio fanno sempre il pieno. La Villa dev’essere e sarà sempre più un crocevia per le iniziative di arte, musica e cultura che interessano la città".