
Coltellate alla ex e al figliastro. Il muratore ucraino resta in cella
Resta in carcere il muratore di origine ucraina 55enne che lunedì all’alba è entrato nella casa dove l’ex moglie viveva con il figlio in via Ariosto e li ha accoltellati all’addome. Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari del Tribunale monzese Marco Formentin dopo l’udienza di convalida del fermo. Davanti al giudice il 55enne non si è avvalso della facoltà di non rispondere e ha fornito la sua versione sul movente che lo avrebbe spinto all’aggressione e che rientra in un ambito familiare. Fortunatamente entrambe le vittime del duplice tentato omicidio non versano in pericolo di vita. Quando la polizia è arrivata sul posto, chiamata dai vicini, l’uomo era ancora sul balcone dell’appartamento dove era riuscito a entrare approfittando della porta lasciata aperta dal figlio naturale della donna che era appena uscito per andare al lavoro e che è subito tornato indietro e, nel tentativo di difendere la madre, è stato anche lui ferito. Entrambi sono scappati in strada, con i vicini a prestare loro i primi soccorsi in attesa dell’arrivo delle ambulanze. Invece l’aggressore che, sigaretta in bocca, continuava a lanciare insulti dal balcone dell’appartamento, è stato fatto stendere a terra e bloccato dai poliziotti, che l’hanno accompagnato in Questura mentre nell’abitazione sono intervenuti e si sono lungamente fermati gli agenti della Sezione Scientifica insieme al personale del Gabinetto Polizia Scientifica di Milano per eseguire i rilievi.
S.T.