"Colpo di grazia sui campi di Roncello: milioni di danni"

Tempeste di lunedì hanno devastato raccolti, capannoni, macchinari e strutture agricole nella Brianza, causando ingenti perdite in milioni di euro. Coltivazioni distrutte, alberi sradicati, ortaggi rovinati e trattori sfregiati: lo scenario di distruzione è totale.



"Colpo di grazia sui campi di Roncello: milioni di danni"
"Colpo di grazia sui campi di Roncello: milioni di danni"

Altri danni nei campi e nelle stalle della Brianza. Coldiretti Milano, Lodi, Monza ha già una prima stima: "Siamo nell’ordine di milioni di euro". È il conto delle tempeste di lunedì che hanno spazzato via un anno di lavoro sul territorio. "Le perdite sono ingenti tra raccolti, capannoni, macchinari e strutture agricole", spiega l’associazione. Raffiche di vento, bombe d’acqua e grandine hanno devastato mais e soia che avevano resistito al maltempo di venerdì. Per ogni tonnellata di pannocchie persa vanno in fumo fino a 50 euro, questa la quotazione massima raggiunta sulle borse internazionali. "Quel poco che era rimasto in piedi la settimana scorsa ora non c’è più – dice Maria Antonia Ceriani, presidente interprovinciale di Donne Impresa –. Il granoturco è stato completamente tritato". Coltivazioni distrutte tra Roncello e l’hinterland e strutture a Cogliate. Alberi sradicati, ortaggi rovinati, tetti sollevati e trattori sfregiati. Lo scenario di distruzione è totale. In tutte le sedi è in corso la raccolta delle richieste di risarcimento, dopo la richiesta di calamità, ma il timore è che tre anni di difficoltà "dal Covid in avanti è stato tutto un problema – ricorda Davide Nava (nella foto), allevatore roncellese e presidente dei Giovani della categoria – lascino indietro chi non ha più risorse per andare avanti". In bilico ci sono le attività più recenti, con meno mezzi per far fronte "a una serie nera fra rincari delle materie prime e inflazione senza precedenti". Una fotografia che è già diventata un incubo per i produttori senza cibo per gli animali e con la prospettiva di ripiantare tutto in autunno. Ma la paura che il meteo impazzito si porti via ancora una volta tutto, toglie il sonno.

Barbara Calderola