
Clochard sotto i portici in centro
Brugherio (Monza Brianza), 31 ottobre 2018 - "Dàgli al barbone, picchia il poveraccio, bastona il clochard!". Una storia raccapricciante, anche se per fortuna senza gravi conseguenze arriva da una noiosa, e piovosa serata monzese. Tutto inizia lunedì sera, quando da poco sono trascorse le 22.30. Un gruppo di ragazzi, età compresa fra i 15 e i 20 anni, prende di mira un senzatetto di poco più di cinquant’anni.
Un tipo mite, facile alla bottiglia ma di buon carattere, vecchia conoscenza per chi bazzica nel centro storico. I quattro sono ragazzi apparentemente normali, anche se pare che non siano nuovi a comportamenti spesso sul crinale della microcriminalità: atteggiamento da bulletti, mano facile alla scazzottata, musica sparata a tutto volume nei luoghi di ritrovo a cielo aperto del centro che frequentano. Tre sono di origine sudamericana e uno italiano, tutti gravitano fra Monza e paesi limitrofi. E sembra che fra le loro cattive abitudini ci fosse (anche) proprio quella di canzonare anche pesantemente e tormentare proprio il clochard preso di mira l’altra sera. Sanno che il cinquantenne di giorno bighellona in centro e quando cala la sera - e si avvicina l’ora di andare a dormire - va a cercare rifugio in piazza Duomo. È lì, sotto i portici di uno degli edifici che sorgono proprio di fronte alla basilica, che il clochard è abituato a ricavarsi un rifugio di fortuna, un giaciglio fatto di cartoni e vecchi abiti a fargli da guanciale.
Ed è lì che la banda di ragazzacci sa che lo troverà a dormire. I quattro si avvicinano alla sagoma del senzatetto, sono armati di ombrello e con questo iniziano a percuotere il clochard, colpendolo ripetutamente alla testa, e a insultarlo. Svegliato di soprassalto, il barbone si alza a metà fra lo spaventato e l’arrabbiato. E prende a inseguire - o almeno a tentare di farlo - i suoi aguzzini. È scalzo, sotto la pioggia. Non ci riesce, loro sono più giovani e svelti e se ne vanno sghignazzando. Il clochard, un po’ malconcio più nell’animo che nel fisico, chiama i soccorsi. E sul posto arriva anche una volante della polizia. A cui il barbone racconta tutto per filo e per segno. Partono le ricerche: i ragazzotti vengono individuati poco lontano, in zona piazza Garibaldi, a riconoscerli è la stessa vittima, che viene prudenzialmente subito allontanata dagli agenti prima che possa tentare di scagliarsi contro i suoi carnefici. A quel punto i ragazzi autori della bravata vengono identificati uno per uno anche se per il momento non risultano denunce a loro carico. Starà alla loro vittima, se ne avrà la volontà e la facoltà, denunciarli. Intanto le indagini da parte degli agenti del Commissariato di viale Romagna proseguono per tentare di capire meglio le responsabilità dei quattro.