Classe media coi giorni contati Anche a Monza si allarga la forbice

Il reddito medio è di oltre 29mila euro l’anno, nettamente superiore al dato nazionale di 21.800. Ma poco più 52mila contribuenti si dividono 702 milioni, mentre solo 5.659 se ne spartiscono 813

di Martino Agostoni

C’è stato un decennio di crisi economica, poi l’epidemia e ora si prosegue con nuove incertezze internazionali, ma Monza e il suo territorio continuano a mantenersi nella fascia alta del benessere.

Il reddito medio dei monzesi dichiarato all’Irpef è ormai da diverso tempo sempre vicino ai 30mila euro l’anno (nell’ultima dichiarazione del 2021 l’imponibile medio in città è stato di 29.764 euro) ben maggiore della media nazionale che, secondo i dati del 2021, è stata di circa 21.800 euro l’anno, ma se il capoluogo della Brianza può essere considerato ricco, non tutti i suoi residenti sono benestanti allo stesso modo.

E anzi, come si verifica da tempo in quasi tutte le società occidentali, anche nel piccolo di Monza continua a essere molto larga la forbice sociale tra ricchi e poveri, con il 65% circa dei contribuenti nelle fasce più basse di reddito che si spartiscono ricchezze inferiori a quelle che hanno disposizione del 6,5% delle fasce più alte. In pratica su 90.429 contribuenti monzesi che l’anno scorso hanno presentato la dichiarazione dei redditi, poco più 52mila ha dichiarano un reddito nel corso dell’anno sotto i 26mila euro per un ammontare complessivo di poco più di 702 milioni di euro, mentre ci sono stati 5.659 concittadini che hanno dichiarato l’anno scorso redditi sopra i 75mila euro l’anno per un totale di una loro ricchezza complessiva di poco superiore agli 813 milioni di euro.

E tra la fascia alta dei monzesi, c’è anche quella superiore a tutte le altre di una minoranza di super ricchi, quelli che per il sistema di classificazione del fisco italiano finiscono nell’ultima tabella che è definitiva degli oltre 120mila euro senza ulteriori suddivisioni di fasce: a Monza sono 2.109 coloro che l’anno scorso hanno dichiarato un reddito maggiore a 120mila euro senza ulteriori specifiche, per una ricchezza complessiva di poco più di 486 milioni di euro, che equivale a un reddito medio per chi sta in questa fascia Irpef di 230mila euro l’anno a testa.

Sono i dati pubblicati dal Dipartimento delle politiche fiscali presso il ministero dell’Economia con i valori statistici suddivisi per ogni territorio italiano delle ultime dichiarazioni dei redditi disponibili, quelle riferite all’anno d’imposta 2020.

L’Ufficio Statistica del Comune di Monza ha estratto i dati relativi alla città e alla provincia targata Mb da cui emerge che sui circa 124mila monzesi residenti in città, due terzi pagano le tasse pari a un totale di 90.429 contribuenti monzesi che nell’ultimo anno ha dichiarato complessivamente redditi imponibili per oltre 2,7 miliardi di euro e hanno pagato imposte nette al fisco per circa 618 milioni di euro, più altri 55 milioni circa per le addizionali regionali e comunali.

Il reddito medio dei monzesi nell’anno d’imposta 2020 è stato di 29.764 euro, migliore rispetto alla media registrata nel decennio della crisi economica (nel 2014 il reddito medio a Monza era sceso a 28.066 euro) ma non ancora ai livelli del maggiore benessere registrato in città prima della crisi quando la media era superiore ai 30mila euro annui (nel 2009 il reddito medio dei contribuenti monzesi era 30.415 euro).

Il benessere quindi si mantiene, ma non in modo uguale per tutti. Anzi, le fasce di reddito restano ben marcate e Monza si caratterizza per una larga classe media di poco più di 51mila contribuenti che sta nella fascia di reddito annuo tra i 15mila e i 55mila. Sotto i 15mila euro l’anno ci sono poco più di 27 mila dichiarazioni di cui 19mila sotto i 10mila euro, mentre sopra la media cittadina c’è un’elite di 10.095 persone: 4.436 monzesi l’anno scorso hanno dichiarati un reddito tra i 55mila e i 75mila euro l’anno, 3.550 tra i 75mila e i 120mila l’anno e quindi i 2.109 della massima fascia del fisco degli oltre 120mila euro.