Cittadinanzattiva: "Più medici di base"

L’associazione apre uno sportello a Vimercate per aiutare i pazienti a districarsi fra le liste di attesa

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di Barbara Calderola

Hanno appena aperto a Vimercate uno sportello per aiutare i pazienti a districarsi fra le liste di attesa e ora chiedono una conferenza per la riorganizzazione sanitaria allargata a istituzioni, aziende e malati: "Obiettivo, far funzionare sul serio il raccordo con il territorio".

CittadinanzaAttiva parte dal problema che assilla migliaia di persone in Brianza: la penuria di medici di famiglia. E mentre la Regione promette un potenziamento, l’associazione denuncia un errore di metodo: "No alla Case di Comunità a pezzi. Un punto di accesso, un ufficio, due medici di base, qualche specialista, ma non c’è un vero cambio di visione nell’approccio al paziente. Il confronto pubblico serve proprio a questo". Era stata la stessa Asst a spiegare che il debutto dei nuovi poli, una seconda Casa è a Giussano, sarebbe stato graduale. Tanto che da settimane la dirigenza è impegnata "in un’opera capillare di informazione in tutti i comuni che raggruppano i 153mila abitanti che gravitano su entrambe (52mila a Vimercate, 71mila a Giussano). È l’avvio di un modello che, nel 2024, a regime, conterà 14 strutture come queste in grado di servire l’intero bacino di utenza dell’azienda: 700mila residenti. Ma serve tempo", spiega la direzione.

A far storcere il naso ai volontari "sono i due nuovi medici di famiglia in servizio alla Casa di Vimercate: Ats ha scritto una lettera a un numero indefinito di interessati invitandoli, in caso di necessità, a prendere appuntamento con loro. È chiaro che questa iniziativa interrompe il rapporto classico medico-assistito".

"Si tratta di risorse del polo di formazione che hanno preso in carico iscritti di professionisti andati in pensione", spiega l’Asst. Coinvolte 1.200 persone in città e altre 1.200 a Giussano, per un totale di 4 camici bianchi. Ma dei numeri e del futuro dei servizi si discuterà a breve, l’invito di CittadinanzAttiva infatti è stato accolto dall’Azienda: martedì prossimo incontrerà l’organizzazione per la prima volta.

Il gruppo chiederà "di condividere il percorso per fare in modo che le Case siano davvero in grado di dare risposte alle criticità emerse durante la pandemia ricucendo il rapporto con il territorio di un sistema troppo basato sulla centralità ospedaliera".

"Se da un lato i due nuovi medici sono un dato positivo perché coprono una carenza, dall’altro – sottolinea l’associazione – non devono essere il segnale di un procedere in ordine sparso sui nuovi poli al servizio della gente".