Cittadella socio sanitaria nel parco dell’ex Mombello

Farneti (Fondazione Eris): "Stiamo completando il piano finanziario per partire col progetto esecutivo. L’inizio dei lavori nel 2023"

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di Gabriele Bassani

Nel grande parco dell’ex Ospedale psichiatrico di Mombello si mischiano ancora storia e leggende che fanno di questo luogo uno dei più misteriosi e per qualcuno "inquietanti" della Brianza milanese. Ma il futuro in buona parte già scritto di questa immensa area verde è legato a doppio filo all’idea di una rinascita e di una speranza che non vale solo per i luoghi ma anche e soprattutto per le persone. Qui sorgerà la "Cittadella socio sanitaria di lotta alle dipendenze", grazie ad un accordo, firmato esattamente un anno fa che vede coinvolti Fondazione Eris, Comune di Limbiate e Asst Rhodense. "Stiamo completando il piano finanziario per poter partire con il progetto esecutivo e quindi con l’inizio dei lavori che dovrebbe avvenire nel 2023", spiega Pietro Farneti, consigliere delegato di Fondazione Eris, che in questo stesso parco ha attive già da qualche anno le comunità residenziali "Alba di Bacco" e "Timone d’Acete" che accolgono complessivamente 30 utenti provenienti da tutta la Lombardia. Qui sono già partite attività di maneggio, una cooperativa agricola e la realizzazione di eventi artistici.

"Il nuovo progetto prevede di intervenire sulla cosiddetta parte bassa del parco di Mombello, quella che finisce con l’accesso da via Garibaldi, per il quale prevediamo il recupero e la riqualificazione dei padiglioni abbandonati senza l’aggiunta di volumi" -continua Farneti. L’area di 70.000 metri quadrati sarà trasformata tramite il restauro e la riabilitazione di 9.000 metri quadrati di edifici storici. Ci sarà anche l’intervento di riqualificazione su 50.000 metri quadri di aree verdi. In uno degli edifici storici recuperati verranno creati 70 nuovi posti letto per la cura e la riabilitazione dalle dipendenze. Il progetto prevede anche la creazione di un auditorium da 200 posti, oltre ad un pensionato per 50 cavalli.

Più complessa la situazione della parte alta, quella con ingresso da via Monte Grappa, dove ancora ci sono molti padiglioni dell’ex manicomio che sono abbandonati in condizioni fatiscenti, che diventano rifugio per sbandati. Il rischio di incontri poco raccomandabili cresce soprattutto in autunno e inverno, quando le giornate si accorciano e al mattino presto o nel tardo pomeriggio, operatori, utenti e visitatori delle strutture devono attraversare il parco nella penombra. A questo si aggiungono i pericoli per chi, aggirando i divieti, decide comunque di addentrarsi negli ex padiglioni con scale sospese senza corrimano, vetri rotti, piastrelle e macerie nei corridoi. "Abbiamo delle idee anche per la parte superiore, con la possibilità di sfruttare la grande opportunità del Pnrr per l’housing sociale, per l’emergenza abitativa, la disabilità, le situazioni di emarginazione", prosegue Farneti. Per il sindaco Antonio Romeo, l’area di Mombello è un’opportunità ma occorre fare passi ponderati. "Valutiamo ogni progetto con l’obiettivo di riqualificare quell’area soprattutto a tema socio-sanitario. Il Pnrr è un’occasione unica, ma dobbiamo proporre progetti realizzabili".