
"La città è presidiata, si sta portando avanti un lavoro coordinato tra forze dell’ordine, Comune e polizia locale per dare un forte senso di presenza e attenzione. Non è una situazione semplice, ma accade a Lissone quello che succede più o meno in tutte le città".
La conferma che questa sia, sotto vari aspetti, un’estate calda sul fronte delle compagnie che bazzicano il territorio arriva dalla sindaca Concetta Monguzzi. Quelli a cui ci si trova di fronte sono, nella maggior parte dei casi, problemi di disturbo della quiete, ma non sono mancati episodi più gravi, fino alla rissa vera e propria.
"C’è stata una serie di situazioni che sono culminate nell’episodio della rissa in piazza della chiesa - spiega Monguzzi -. Ma il presidio è continuo su tutta la città. Ci sono stati diversi episodi problematici, ma le forze dell’ordine sono sempre intervenute tempestivamente".
"Lissone è presidiata - ribadisce la sindaca -. La polizia locale ha sospeso per qualche giorno le pattuglie serali, ma riprenderanno a breve. Vari punti del territorio che sono stati individuati come sensibili vengono tenuti sistematicamente d’occhio, di giorno e di sera, sia dalla polizia locale che dalle forze dell’ordine". Le lamentele dei residenti riguardano soprattutto schiamazzi, musica ad alto volume, gruppi che giocano a calcio a tarda ora, assembramenti.
"Per questi casi si interviene cercando di riportare la quiete - sottolinea Monguzzi -. Cosa diversa sono le risse, dove si configurano reati. C’è poi il fatto che spesso si tratta di compagnie fluide, che non si ritrovano sempre nello stesso posto: la piazza della chiesa, ad esempio, ora non è più occupata da quei gruppi che hanno dato problemi, ma da altre compagnie, che stanno in giro fino a notte fonda. I gruppi di ragazzi, che comprendono sia maggiorenni che minorenni, si spostano in varie zone: abbiamo fatto una mappa dei luoghi abituali e li teniamo d’occhio, ma non è detto che andandoci vi si trovino sempre le compagnie. Capita poi che si intervenga su un’area e la volta successiva quel gruppo si trovi altrove".
"Stiamo cercando di dare segnali forti di attenzione, di presenza e di intervento - conclude Monguzzi -. Vogliamo dare il messaggio che bisogna rispettare le regole di civiltà. Quello che sta succedendo a Lissone accade più o meno in tutte le città, è come se il lockdown avesse alzato il livello della trasgressione". Fabio Luongo