ALESSANDRO CRISAFULLI
Cronaca

Alcol, canne e musica: viaggio nella movida di Cesano Maderno

Controlli dei carabinieri in piazza Mercato

Boom di alcolici a casa

Cesano Maderno (Monza), 21 luglio 2018 - Il kit base è canna e alcol. L’essenziale. Che non è invisibile agli occhi. Chi proprio vuole distinguersi, poi, lo fa a suon di bestemmie. O alzando Sfera Ebbasta dalla cassa.  La chiamano "movida". Anche se, in realtà, il significato originario era un particolare clima di vitalità sociale, culturale e artistica, caratteristico della Spagna degli anni intorno al 1980, da poco ritornata alla democrazia. La "vitalità culturale e artistica", qui, è sicuramente evaporata. Se vuoi immergerti nelle serate da sballo dei giovani in Brianza, non puoi esimerti da un punto di partenza: piazza Giacinto Facchetti, Cesano Maderno. Lui, Facchetti, era un esempio, un totem, silenzioso, dei valori più positivi. Da tempo, nella piazza a lui dedicata, deve convivere con dieci, cento, mille e a volte anche duemila ragazzi. Tutt’altro che silenziosi. Tutt’altro che d’esempio. Ma tant’è.

E allora ci uniamo anche noi, facendo un salto indietro nel tempo...di una ventina d’anni. Sono le 21.30 e avvicinandosi alla meta, iniziano a comparire i primi gruppi di ragazzi, con la stessa direzione. Chi in bici, chi in scooter, chi in auto. Parcheggiamo, è semplice. Facilita l’afflusso. L’immenso piazzale è chiuso da un lato dal cimitero, dall’altro da un notissimo locale. Chi riposa. E chi invece vuole godersela tutta, fin quando fa male...fin quando ce n’è. Certe notti, del resto, soprattutto quelle d’estate, la voglia di stare in compagnia e divertirsi è naturale. Sì, ma come? Ci infiliamo nella piazza, dove centinaia di giovani sono già posizionati, a macchia di leopardo. Un complesso sistema di muretti facilita. Complicano le cose, gli agguerriti battaglioni di zanzare, ma i più sembrano averci fatto la corazza. La compagnia accanto è mista: ragazzi e ragazze, avranno 17-18 anni. Girerà fumo in piazza? Mi siedo e, in un attimo, ecco la risposta: un ragazzo tira fuori dalla sacchetta un paio di pezzi e si mette al lavoro. L’amica osserva, impaziente. Una, due, tre canne pronte, per cominciare al meglio (sicuri, ragazzi?) la serata. Meglio girarsi dall’altra parte ed ecco un trio di ragazzi: a occhio, ventenni. Il più vispo tiene banco: «Oh, l’altra sera ci hanno fermato i carabinieri. Il mio amico, prima che gli chiedessero i documenti, tac, con scioltezza, ha buttato via la roba», se la ride. "Io avevo bevuto come un drago, poi ho sboccato".

Non tutti bevono. Forse l’han fatto prima, magari lo faranno dopo. Ma i più sì: bottiglie di superalcolici che passano di mano in mano, a volte mischiate con aranciata o succo di frutta. E poi birra, a volontà. Il vino sembra meno apprezzato.  I più portano da casa, o dal super, ma molti approfittano del bar sulla piazza. Dove la coda c’è, ma non come al solito. Ci mettiamo anche noi. Sulla porta, una guardia. "In fila, di là...". I cartelli alla cassa sono chiari, «il 2 x 1 non c’è più per motivi di sicurezza". Era la  promozione che attirava valanghe di giovani da tutta la Brianza, a caccia di alcol e sballo low cost. Cancellata, dopo qualche eccesso, qualche multa e le relative polemiche. "Non è permessa la vendita di alcolici ai minori di 18 anni". Chi è in coda e sa di essere ’border line’ prepara la carta di identità, per poter ordinare. Alla cassa le due addette sono molto attente. Al mio turno, «che facciamo le chiediamo la carta di identità o ci basta la barba?». Sorrido e prendo una piccola. C’è un altro pezzo di muretto che mi aspetta. Un ragazzo è al cellulare, parla con un amico che sta arrivando in treno. Un altro gruppetto aspetta amici da Limbiate. Nella piazza saremo a 600-700 ragazzi. «Ma non c’è il pieno oggi - racconta chi conosce bene la zona - nelle serate di punta non c’è un buco libero». Un ragazzo strappa un pezzo di fumo all’amica, che perde la testa e lo chiede indietro, in un mix di bestemmie e minacce. Quattro ragazze si infilano in una Smart, due davanti e due nel mini cofano. E sgommano via.  Nella piazza c’è chi brinda, chi vaga a caccia degli altri amici, chi ci prova. Un paio di giovani hanno i pitbull, uno senza guinzaglio. "Secondo te io riesco a guidare adesso?», fa uno all’amico, ironico. «Mandami un messaggio appena arrivi», gli dice l’altro, e si abbracciano. «Raga, sabato faccio la cattedrale - fa un altro giovane -, 20 euro a testa». L’amico non esita nella risposta, "sei un tossico!". Cosa possa essere, fa parte dello slang giovanile.  Intorno alle 22.30 le luci soffuse della piazza si riaccendono, grazie ai lampeggianti dei carabinieri, che arrivano in forze, per un controllo. Ormai quasi di routine. "Raga, i caramba", è l’avviso che serpeggia immediatamente nel tam-tam generale.  "E la camionetta stavolta non c’è?", fa un giovane, "era ora che facessero una retata", aggiunge l’altro. «Raga che facciamo, si va al Mc?», è l’invito di una ragazzina, che avrà 16 anni. Forse è il momento di andare a riempire un po’ lo stomaco con qualcosa di solido. Fino alla prossima, vuotissima, serata da sballo.