Coronavirus a Cesano Maderno, classe e squadra di calcio in quarantena

Un caso di positività al Majorana e uno tra i giocatori del Don Bosco Per gli studenti didattica a distanza fino al secondo tampone di martedì

Per gli studenti il secondo tampone verrà effettuato martedì 6 ottobre

Per gli studenti il secondo tampone verrà effettuato martedì 6 ottobre

Cesano Maderno (Monza e Brianza), 3 ottobre 2020 -  Un’intera classe dell’istituto Majorana e tutta la prima squadra del Don Bosco Calcio in quarantena, dopo che sono stati trovati positivi al Covid 19 uno studente e un calciatore. Ci sono altre 48 persone in sorveglianza attiva, di cui solo una parte residente a Cesano Maderno, in seguito all’esito di due tamponi effettuati nei giorni scorsi da Ats su persone che presentavano sintomi compatibili con gli effetti della malattia da coronavirus.

La classe del Majorana coinvolta è composta da 24 studenti: 23 sono risultati negativi al primo tampone, dopo che è invece emersa la positività di un compagno che ha manifestato i sintomi. La classe resta a casa fino al secondo tampone negativo, che è programmato per il prossimo 6 ottobre. Nel frattempo si prosegue con la didattica a distanza, anche perché i docenti non sono stati sottoposti a sorveglianza attiva.

Situazione paradossale invece per i calciatori della prima squadra del Don Bosco, che sono tutti adulti. Il tampone positivo riguarda un 26enne che ha accusato lievi sintomi dopo una partita a Novedrate (Co). "Inviato a sottoporsi a tampone, è risultato positivo, benché i sintomi siano scomparsi nel giro di 48 ore", racconta il presidente della società calcistica, Gigi Pozzoli, che poi esprime le sue perplessità sulle modalità di gestione di casi come questi nei campionati di calcio dilettantistici.

"Sia chiaro che noi ci stiamo attenendo scrupolosamente a tutte le direttive, facendo anche più di quello che viene richiesto, comprese le sanificazioni ripetute di spogliatoi e aree di gioco, ma ci sono aspetti che ci lasciano davvero perplessi. Intanto ci sono modalità di gestione diverse a seconda delle Ats, perché abbiamo ragazzi che sono seguiti da Ats di Como, altri da Ats Milano e altri da Ats Brianza, che applicano protocolli diversi e non capiamo perché. Stiamo parlando di persone adulte, ci sono anche padri di famiglia, che vengono fermati anche per sul posto di lavoro per ben 14 giorni, pur a fronte di una situazione di un tampone negativo e dopo che la persona che ha dato origine al problema ha superato il suo malessere nel giro di un paio di giorni. Io sono per la massima tutela della salute dei miei ragazzi e di tutti ma mi chiedo se si sta agendo in maniera corretta e si valutano tutte le conseguenze di queste modalità di trattamento del problema". Dal punto di vista prettamente sportivo, la Gs Don Bosco ha già dovuto rinviare due partite di campionato e una di Coppa Lombardia, con tante incognite su quando e come verranno recuperate.