Cesano Maderno, IperDì: appello al giudice per riaprire

Una mossa della disperazione per cercare di ottenere ascolto di fronte alla situazione paradossale che gli ex dipendenti stanno vivendo

Il presidio

Il presidio

Cesano Maderno (Monza e Brianza), 25 maggio 2019 - Da nove mesi senza lavoro e col rischio di perdere a breve anche la cassa integrazione, rimasti di fatto senza alcuna proposta e senza alcun interlocutore, gli ex dipendenti dell’IperDì di Cesano Maderno, hanno provato a scrivere al giudice del Tribunale di Monza. E' una mossa della disperazione per cercare di ottenere ascolto di fronte alla situazione paradossale che stanno vivendo, che è persino peggiore di quella in cui si trovano tutti gli altri ex lavoratori della catena fondata dalla famiglia Franchini,.

Già perché i dipendenti di questo punto vendita devono fare i conti con una difficoltà in più, quella della separazione in due società tra dipendenti (Gca Generalmarket) e affitto dei locali (Alextoy srl) pur appartenendo entrambe alla galassia Franchini. Questo fa sì che il punto vendita di Cesano Maderno, il più grande dei 43 che facevano parte della catena, è rimasto escluso dal pacchetto per il tentativo di asta che sarà effettuato dal Tribunale. «Vorremmo riuscire ad incontrare i giudici che si stanno occupando del concordato Gca Generalmarket per cercare di spiegare questa situazione complicata», spiega Gianni Formenti, portavoce dei 38 lavoratori rimasti senza prospettive. «Vorremmo anche capire come sia stato possibile che un negozio come questo, fiore all’occhiello della catena, capace di fare 400mila euro di incassi alla settimana, abbia fatto questa fine e nessuno pare essere interessato a rilevarlo».

C'è sconcerto, ma anche rabbia e delusione negli ex lavoratori dell’Iperdì di Cesano, il cui piazzale, da mesi, è desolatamente vuoto ed ultimamente ha cominciato a diventare anche un ricettacolo di rifiuti abbandonati. La proprietà dei muri ha chiesto e ottenuto la restituzione delle chiavi dalla società che li aveva in affitto e a questo punto il futuro di questa ampia superficie commerciale, di quasi 4500 metri quadri di vendita, con una licenza regionale attiva di quelle che non si rilasciano più da tempo potrebbe prendere una strada completamente scollegata da quella dei lavoratori dell’ex supermercato.

Per questo motivo, dopo avere incontrato due settimane fa il sindaco di Cesano Maderno Maurilio Longhin e i consiglieri regionali Gigi Ponti e Andrea Monti, insieme al presidente della commissione attività produttive, Gianmarco Senna, dai quali hanno ricevuto l’impegno ad una mediazione tra proprietà e potenziali acquirenti, ora chiedono di poter essere ascoltati anche dal Tribunale di Monza chiamato a gestire l’intricata situazione dell’ex impero dei supemercati creato dalla famiglia Franchini tra Lombardia, Liguria e Piemonte.