C’è un tetto per le Case di comunità

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Si è risolto il puzzle delle tre Case di Comunità da attivare a Monza e, dopo quella confermata all’Ospedale Vecchio, le altre due verranno realizzate a Cantalupo, nei locali ex Coop di via Luca della Robbia, e in via Borgazzi, in un’area di 1.500 metri quadrati dell’ex Tpm.

Sono le novità del piano delle valorizzazioni ed alienazioni, il documento che ogni anno elenca le proprietà comunali da vendere o cedere perché non funzionali ai servizi cittadini. Si tratta di immobili dismessi e terreni senza una destinazione d’uso per cui il municipio ha più convenienza a darli via, ricavando qualcosa, che a sistemarli e tra questi beni, da decenni, erano in attesa di un nuovo futuro il centro commerciale Cantalupo tra le vie Luca della Robbia e Poliziano e l’area dismessa dell’ex deposito dei bus Tpm di via Borgazzi. Da quest’anno entrambe queste proprietà comunali verranno cedute in comodato gratuito per 30 anni all’Irccs San Gerardo per realizzare i nuovi presidi sanitari locali. Sono due nuovi luoghi per le Case di Comunità monzesi che cambiano le precedenti previsioni di collocazione nell’ex Cotonificio Cederna e nell’ex commissariato di viale Romagna. "Erano collocazioni non idonee perché per poter sfruttare i fondi Pnrr per le Case di Comunità bisogna realizzarle in spazi pubblici – spiega il vicesindaco Egidio Longoni (nella foto) – Ci siamo confrontati con Irccs San Gerardo e le due aree comunali, quindi pubbliche, a Cantalupo e in via Borgazzi sono risultate adeguate. È una soluzione che dà vantaggi a tutti e permette di valorizzare il patrimonio comunale dismesso per fornire nuovi servizi pubblici in zone della città in cui ce n’è bisogno". L’ultimo passaggio è la firma dell’accordo con la Regione che avverrà dopo l’insediamento della nuova giunta Fontana.

M.Ag.