ALESSANDRO SALEMI
Cronaca

Popolare e chic, a Monza il Bosco verticale delle case Aler: parte il cantiere

Stefano Boeri firma il restauro dei due edifici in via Baradello: balconi, facciate verdi e impianti energetici per abbattere i costi

Le case Aler di via Baradello ai civici 6 e 12 allo stato attuale e come previsto nei rendering: il progetto si sviluppa su una superficie di 8.270 metri quadrati e interessa 95 alloggi

Le case Aler di via Baradello ai civici 6 e 12 allo stato attuale e come previsto nei rendering: il progetto si sviluppa su una superficie di 8.270 metri quadrati e interessa 95 alloggi

Monza – Chi ha detto che le case popolari non possano essere affascinanti e avanguardistici luoghi dove vivere? Di certo lo saranno i condomini Aler di via Baradello a Monza, nel quartiere San Fruttuoso. Grazie a una ristrutturazione firmata dallo studio d’architettura di Stefano Boeri, uno dei più celebri architetti e urbanisti al mondo, noto soprattutto per il Bosco verticale nel quartiere Isola a Milano. Sulla stessa idea concettuale viene ripensato il complesso residenziale di via Baradello: facciate ed esterni “abitati“ da verde rampicante e florida vegetazione, uniti all’uso di alta tecnologia per migliorare l’estetica e l’abitabilità. Oggi partiranno i lavori che dovrebbero terminare nella seconda metà del 2025.

Stefano Boeri
Stefano Boeri

Il progetto, finanziato con 3 milioni di euro da fondi Pnrr, vedrà un efficientamento energetico dei due condomini grazie alla realizzazione del cappotto termico di facciata e la sostituzione dei serramenti dei 95 alloggi, con annessa realizzazione di superfici fotovoltaiche con una potenza massima raggiungibile di 90 kilowatt sulle coperture, e poi tutta una serie di interventi edilizi che ne cambieranno l’aspetto. Sarà introdotto un sistema di balconi ballatoio, che integrano ed estendono lo spazio interno, con elementi verdi in facciata e spazi attrezzati per la socialità, mirati a rendere le aree comuni più vivibili e inclusive. Tutto ciò porterà ad un minor inquinamento dovuto all’utilizzo dii energia pulita e quindi alla riduzione di 30 tonnellate di Co2 all’anno.

Il “migliore“ consumo comporterà anche un beneficio sociale, con la riduzione delle quote delle spese condominiali e di conseguenza l’abbattimento della morosità per gli inquilini a basso reddito. In particolare l’intervento, che si sviluppa su una superficie totale di 8.270 metri quadrati, vede inizialmente una riconnessione dei due fabbricati, allo stato attuale caratterizzati da uno spazio comune diviso. Questa cesura verrà coperta da aree verdi comuni, connesse da percorsi pedonali e alberature che creeranno un ambiente accessibile e di condivisione per gli abitanti che di fatto supererà l’attuale divisione, pur mantenendo per i due edifici un’identità distinta e chiara.

A livello architettonico il fabbricato di via Baradello 12 prevede una serie di interventi puntuali sulla facciata, come la sostituzione degli infissi e la possibilità di ampliare gli spazi interni con nuovi balconi, a supporto di un sistema di verde rampicante. Il progetto per l’edificio in via Baradello 6, oltre a questi interventi, si caratterizza per l’aggiunta di ballatoi continui che accolgono la vegetazione rampicante, ancorata con un sistema a terra di cavi, per cui darà un senso estetico di unità degli esterni in un corpo unico (anche se in realtà i balconi dei vari appartamenti non saranno collegati). Anche il basamento vede una filosofia coerente, ma differenziata per ciascun edificio: in via Baradello 12 l’attacco a terra del palazzo diventa un basamento verde per piante rampicanti, prolungamento verticale del giardino; al civico 6, invece, il piano terra viene trattato come un interno, arricchendosi di pilastri ceramici e sedute che si deformano in corrispondenza degli stessi.

«Credo che il cantiere che nasce oggi a Monza, in via Baradello, potrà diventare un esempio per altri interventi di rigenerazione dell’edilizia pubblica – commenta l’architetto Stefano Boeri –, un patrimonio immenso di immobili che spesso sono lasciati in un grande degrado fisico e sociale. Senza un grande piano di rigenerazione dell’edilizia sociale, qualsiasi sfida verso la transizione ecologica è destinata a fallire. È questo il significato più profondo e innovativo del progetto monzese".