BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Casa di comunità, costi e polemiche. Ex asilo San Giuseppe: caso aperto

Ma il sindaco precisa: "Stiamo creando un polo sanitario con una serie di prestazioni aggiuntive"

"Quando e chi paga". È il succo dell’interrogazione delle forze di opposizioni – Pd, ImmaginArcore e Prospettiva Civica – al sindaco Maurizio Bono "sulla casa di comunità fantasma".

Quella che dovrebbe sorgere in città sulle ceneri del vecchio asilo San Giuseppe, comprato dal Comune per 2 milioni di euro dopo il cambio di casacca, proprio allo scopo "di restituirlo alla gente con una funzione diversa da quella del passato, e la “missione salute” era parsa la più naturale.

Fra le sue mura dovrebbero trovare casa servizi sanitari e sociali, secondo un modello che il centrodestra vuole mettere in campo per la prima volta, "creando un polo con una serie di prestazioni aggiuntive rispetto alle altre strutture del genere sorte sul territorio", ha riposto in aula il primo cittadino agli avversari. Che lo incalzano però su tempi e costi.

Il caso è già rimbalzato anche sui banchi del Consiglio regionale. I dem avevano chiesto lumi sul progetto all’assessore al Welfare Guido Bertolaso. Nel frattempo il Pirellone ha aperto un tavolo con il Comune per decidere il destino della vecchia scuola allargato ad Asst Brianza e Ats. "Arcore - ricorda il primo cittadino - non era inserita fra le case da realizzare con fondi in arrivo dal Pnrr, quando fu steso l’elenco l’ex materna non era ancora di proprietà del Municipio. Lo stabile era privato, l’abbiamo acquisito noi, dopo il nostro arrivo. E adesso siamo al lavoro su un programma ambizioso, unico in zona".

"Qui, per la prima volta avremo un solo blocco socio-sanitario, a noi non spetterà l’esborso per gli arredi, né l’onere di assumere medici, compiti in carico ad Asst e quindi alla Regione, ma copriremo i costi del capitolo ‘sociale’. A quanto ammontino esattamente verrà stabilito dalla cabina di regia condivisa. I cittadini avranno a disposizione qualcosa di diverso nel panorama classico dell’offerta per salute e welfare, i nostri servizi sociali traslocheranno al San Giuseppe".

Le scadenze sono fissate: "Serviranno altri cinque mesi per mettere a fuoco cosa inserire nel complesso di via Tomaselli, poi ripartiremo le spese secondo gli impegni presi al tavolo". Fra le ipotesi c’è che l’asilo ospiti "prelievi e vaccinazioni, continuità assistenziale, ambulatori specialistici, promozione della salute, consultori".