Carriere alias a scuola: dal maschile al femminile o in direzione opposta. Arriva il regolamento

Già dall’anno scorso l’istituto comprensivo Stoppani di Seregno è stato il primo a vararlo Ora la scelta di allarga al resto della Brianza, ci pensano anche al Nanni Valentini di Monza

Elisabetta Biraghi, dirigente del liceo Valentini

Elisabetta Biraghi, dirigente del liceo Valentini

Monza, 28 ottobre 2023 –  La carriera alias entra nelle scuole della Brianza, su richiesta degli studenti. Si tratta di un accordo tra scuola, studente e famiglia (nel caso di studente minorenne), per favorire il benessere psicologico della persona che, vivendo una situazione di varianza di genere, vede riconosciuto il proprio vissuto attraverso il diritto ad essere nominata, in ambito scolastico, col nome di elezione.

Obiettivo evitare il disagio di continui e forzati coming out e la sofferenza di subire possibili forme di bullismo.

È regolamentata già dallo scorso anno scolastico dall’Istituto comprensivo Stoppani di Seregno, prima scuola della Brianza a dotarsi di una simile normativa. Come si legge nel regolamento della scuola: "Promuove l’inclusione, il rispetto delle differenze, la prevenzione di ogni forma di discriminazione, conformemente ai principi sanciti anche nelle Linee Guida Nazionali, emanate dal Ministero dell’Istruzione il 27 ottobre 2017 (Educare al rispetto: per la parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le forme di discriminazione)".

A Monza se ne sta occupando proprio in queste settimane il Consiglio d’istituto del liceo artistico Nanni Valentini. "Su richiesta degli studenti, lo abbiamo portato in approvazione nel 2022 – spiega la dirigente Elisabetta Biraghi – poi ci siamo accorti che era da mettere a punto e oggi è in via di approvazione. Già 5 ragazze e ragazzi della nostra scuola seguono un percorso alias che è utilizzato nel registro elettronico, nell’indirizzo di posta elettronica, negli elenchi e in tutti i documenti interni alla scuola aventi valore non ufficiale. Per i maggiorenni viene chiesto direttamente dai ragazzi, mentre per i minorenni, dai genitori. Ma sulle pagelle e sui documenti di scrutinii e diploma rimane il nome originale, fino a che la pratica non è stata ufficializzata dalla sentenza del Tribunale. Un paio di ragazze e ragazzi hanno già fatto questo passaggio e quindi il nome scelto è già indicato su tutti i documenti".

Al liceo classico e musicale Zucchi gli studenti già un paio d’anni fa avevano richiesto l’attivazione della carriera alias, ma come spiegano i docenti, la proposta non era stata formulata nel dettaglio ed è stata perciò rigettata dal Consiglio d’istituto.

"Per il momento il tema non è molto sentito nella nostra scuola – dice Aldo Melzi, dirigente dell’istituto Mapelli –. Quindi ad oggi abbiamo altre priorità". "L’identità alias assegnata – si legge nel regolamento dell’istituto comprensivo Stoppani – è da considerarsi provvisoria, fino all’eventuale provvedimento del Tribunale alla rettifica anagrafica o fino ad eventuale decisione della persona interessata di interrompere la carriera alias. Viene utilizzata nel registro, nella posta elettronica ed in altri documenti-elenchi non ufficiali aventi valore solo all’interno dell’istituto scolastico".

L’attivazione della carriera alias consente alla persona interessata di utilizzare, se disponibile, un servizio igienico gender neutral e di utilizzare, come spogliatoio della palestra, un locale appositamente individuato. "Questo è uno dei problemi logistici – conferma Paola Nobili, dirigente del liceo artistico Modigliani di Giussano –. Alcune scuole non hanno servizi igienici ad hoc per i ragazzi in transizione e ciò può essere discriminante. Stiamo discutendo di questi temi proprio nella Rete dei licei e abbiamo intenzione di chiedere il parere di un giurista, per essere sicuri di non ledere i diritti di nessuno. Non possiamo attingere dai regolamenti universitari: per noi che abbiamo i minorenni il tema è delicato. È già capitato anni fa che dovendo premiare una ragazza in transizione ci ha chiesto di chiamarla o per cognome oppure Alex in forma neutra".

Anni fa una studentessa diplomata al Mosè Bianchi, dopo il cambio di identità sessuale ha chiesto il cambio del diploma, ma trattandosi di un vecchio ordinamento è stato complicato per la scuola trovare un modulo precompilato che riportasse i sessantesimi e non gli attuali centesimi. Lo stesso è stato per il diploma di laurea.