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Carrier-Delchi, la lotta è diventata un triste film a cui manca l’ultimo ciak

Villasanta, si spera nella reindustrializzazione. Intanto gli operai hanno realizzato "La Svolta", un video documentario con un appello alle istituzioni di Marco Dozio

Manifestazione degli operai Carrier-Delchi di Villasanta

Villasanta, 8 luglio 2014 - È la testimonianza di una battaglia, la cronaca di un dramma raccontato dai protagonisti. Titolo: «La Svolta», sottotitolo: «La lotta dei lavoratori Carrier contro la chiusura dello stabilimento di Villasanta». Si tratta di un Dvd autoprodotto dagli operai che ripercorre tre mesi di mobilitazione sindacale, dal 7 gennaio al 2 aprile, dall’annuncio della delocalizzazione in Repubblica Ceca alla firma dell’accordo su ammortizzatori e reindustrializzazione. È il grido di rabbia riversato su disco, cristallizzato, da consegnare alla storia. Ma è soprattutto un modo per tenere alta l’attenzione sul tema della riconversione industriale, sulla necessità di dare una speranza a 212 persone licenziate. Il filmato di 22 minuti si conclude con un appello alle istituzioni e alla multinazionale Utc, proprietaria della fabbrica, affinchè s’impegnino come promesso nella ricerca di nuovi acquirenti, di imprese in grado di investire nell’enorme area di 120mila metri quadri a rischio desertificazione.

«La politica italiana è stata assente, lo ribadiamo: non si è preoccupata di mettere in campo misure per la salvaguardia delle aziende che stanno delocalizzando», parole che scorrono sul video, accompagnate dalla canzone dei Doors «The End», ovvero la fine. «Dobbiamo spingere per un maggiore sforzo su reindustrializzazione e ricollocamento dei lavoratori», spiegano le tute blu che hanno sfornato centinaia di copie distribuite gratuitamente ai colleghi. Il video parte con l’antefatto, con i timori per quell’anomala impennata di ordinativi nel secondo semestre del 2013, destinata a riempire i magazzini delle filiali straniere. Era il preludio alla brutta notizia comunicata al rientro dalla pausa natalizia.

La colonna sonora iniziale è «Hell Bells» degli AC/DC, ovvero le campane dell’inferno. Quindi ancora gli AC/DC con «Highway to Hell», ovvero autostrada verso l’inferno, sulle immagini del primo corteo per le strade di Villasanta: alla fine saranno 56 ore di sciopero, con tanto di picchetti per il blocco delle merci, presidi in Provincia, Regione, Prefettura, Confindustria.

Tutto documentato nel Dvd che contiene interviste ai dipendenti, rassegna stampa, comunicati sindacali interni, oltre al testo dell’accordo. Ornella Fedeli, delegata Rsu della Fiom Cgil: «Avevamo molto materiale a disposizione, foto e videoriprese effettuate dai colleghi durante le manifestazioni. Abbiamo pensato di assemblare il tutto, procedere al montaggio». Ma sui titoli di coda si legge che «La lotta continua», anche se di condizionatori da quei reparti, tra poco, non ne usciranno più. «I politici non possono dimenticarsi di noi, devono attivarsi per dare seguito alla parte dell’accordo che parla di reindustrializzazione». Sul tema la multinazionale americana ha stanziato un milione di euro, oltre a un incentivo di 20mila euro per le imprese che assumeranno un ex dipendente Carrier. La società milanese Vertus ha ottenuto l’incarico per cercare imprenditori capaci di far rivivere il comparto di via Sanzio. Il 6 ottobre le parti si ritroveranno per fare il punto della situazione. Tra un anno la verifica definitiva per capire se l’azione di «scouting», di ricerca, abbia prodotto qualche risultato concreto.

marco.dozio@ilgiorno.net