Caro bollette, i Comuni stringono la cinghia

Chi impone di abbassare il riscaldamento, chi sospende le manutenzioni o utilizza gli oneri e gli “avanzi“ per fronteggiare aumenti del 30%

di Gabriele Bassani

C’è chi ha imposto di abbassare il riscaldamento di un grado (e chiederà magari di alzare di un grado l’aria condizionata), chi ha sospeso le manutenzioni, chi spera che riprenda il mercato edilizio per prelevare dagli oneri di urbanizzazione: i sindaci delle Groane sono alla ricerca di ricette per cercare di contrastare il "caro bollette" che nei prossimi mesi avrà effetti devastanti sui bilanci comunali.

Non li rassicurano certo i primi interventi di sostegno del Governo che, se va bene, copriranno al massimo il 10% degli aumentti di luce e gas, come ha già calcolato qualcuno. Quindi si ragiona sul da farsi, in ordine sparso. Per Andrea Basilico, sindaco di Cogliate e coordinatore dei sindaci della Lega in Brianza, occorre "applicare gli oneri di urbanizzazione alla parte corrente. Questa è l’unica strada per evitare taglio dei servizi o aumento delle tasse".

Insomma, prendere i soldi una tantum versati da chi costruisce, per pagare spese fisse come i consumi, un’operazione che rischia di essere pericolosa alla lunga per la tenuta dei bilanci. Per il collega di Misinto, Matteo Piuri la situazione è critica: "Non abbiamo ancora chiuso il bilancio, al momento abbiamo uno sbilancio di circa 200mila euro tra entrate ed uscite.

Per far quadrare i conti, in mancanza di un aiuto sostanzioso dallo Stato, le ricette possibili sono sempre le solite, ovvero sospensione delle manutenzioni e utilizzo degli oneri sulla parte corrente. Valuteremo con gli uffici la strada migliore da percorrere". Anche a Lazzate il bilancio di previsione è ancora da chiudere: "Si taglieranno al momento spese di manutenzione in attesa che lo Stato si faccia carico di questo problema", dice la sindaca Loredana Pizzi che aggiunge l’altro problema riguardante gli appalti: "Le imprese non rispondono a causa degli aumenti delle materie prime".

Da Ceriano Laghetto, il sindaco Roberto Crippa fa riferimento alla solidità del bilancio comunale: "Anzitutto possiamo contare sulla riduzione della quota capitale dei mutui accesi molti anni fa e ormai prossimi all’estinzione, che liberano delle risorse e poi faremo richiesta per poter utilizzare i precedenti avanzi di amministrazione, come fatto l’anno scorso anche per compensare gli aumenti della Tari".

A Solaro intanto, il sindaco Nilde Moretti ha seguito l’indicazione dell’Anci facendo abbassare di un grado la temperatura nei locali comunali: "Dall’analisi effettuata sui costi di gas, energia elettrica e pubblica illuminazione – aggiunge la sindaca – emerge che il primo trimestre 2022 ha visto un aumento del 30% circa rispetto all’anno scorso. Se dallo Stato non dovessero arrivare aiuti a sostegno di queste spese, dovremo tagliare la spesa corrente" (ovvero i servizi, ndr).