DARIO CRIPPA E ALESSANDRO SALEMI
Cronaca

Monza dice addio al vecchio carcere: al suo posto 70 appartamenti, negozi e servizi

Realizzato a inizio Novecento, ha ospitato l’anarchico Bresci che uccise re Umberto e il neofascista Ventura ritenuto tra i responsabili della strage di piazza Fontana

Monza, la demolizione dell'ex carcere

Monza, la demolizione dell'ex carcere

Monza, 11 giugno 2025 – Le ruspe sono entrate in azione. l vecchio carcere di via Mentana sarà abbattuto. Al suo posto sorgeranno case. Nelle tasche del Comune entrerà oltre un milione di euro. Ma per i monzesi è soprattutto un pezzo di storia (brutta) che se ne va.

Quando era stato costruito, si era all’inizio del Novecento. Sino ad allora, ci si arrangiava con le celle alla caserma dei carabinieri in via Cortelonga, cuore del centro storico, dove oggi sorge un’elegante palazzina e dove all’inizio di due secoli fa ancora attendeva il suo destino Gaetano Bresci, l’anarchico venuto dall’America a uccidere re Umberto.

Monza, l'ingresso del vecchio carcere di via Mentana
Monza, l'ingresso del vecchio carcere di via Mentana

Il carcere realizzato in via Mentana era una prigione giudiziaria e non mandamentale, cioè di proprietà del Demanio e non del Comune, e aveva 50 celle, anche se presto si era trovato a ospitare un numero di detenuti spropositato, salito sino a 200 persone negli anni del Regime fascista, quando lì dentro venivano detenuti e torturati i partigiani

Tante storie

Nel 1973, lì dentro era stato rinchiuso anche il neofascista Giovanni Ventura che, in una trama oscura legata a doppio filo con Ordine Nuovo e servizi segreti deviati, era ritenuto fra i responsabili della strage di piazza Fontana a Milano.

Si dice che nel 1974 alcune guardie gli offrirono sottobanco un passepartout per evadere, ma lui (che aveva troppi segreti inconfessabili) preferì restare dentro, terrorizzato di finire in trappola e ritrovarsi ucciso con un colpo di pistola sparatogli alle spalle.

Nel 1975, intanto, le celle quattro metri per due di via Mentana erano arrivate a ospitare anche tre o quattro detenuti alla volta, le condizioni igieniche terribili, l’infermeria fatiscente. La tensione alle stelle (i detenuti a volte si arrampicavano sulle mura per protestare) era esplosa in una gigantesca sommossa, per sedare la quale erano dovuti intervenire centinaia fra carabinieri e poliziotti. E che si era conclusa con una bilancio di 13 feriti. E 70 milioni di danni.

L’evasione

Nel 1976 anche l’ultima evasione da un carcere che si era ormai trasformato in un colabrodo, con le mura alte dieci metri ormai mangiate dall’umidità e le sbarre corrose dalla ruggine.

Due giovani detenuti, dopo essersi procurati una chiave e un seghetto, erano usciti dalla propria cella. Avevano segato le sbarre e, evitando le vedette appostate sulle torri, si erano calati con lenzuola annodate fino in via Mentana. Li avevano catturati dopo appena un’ora più tardi, mentre si dirigevano a piedi a Brugherio. Ormai però quella di un nuovo carcere era divenuta una necessità improrogabile.

Non più a ridosso del centro ma in periferia, in via Sanquirico, dove nel settembre del 1992 avrebbe aperto la nuova casa circondariale che esiste tuttora.

Qui i posti per i detenuti sarebbero stati 403 (la sezione femminile è stata chiusa da anni), ma dentro i “ristretti” sono quasi il doppio, 740 circa. E adesso?

Il centro residenziale

Ora al posto dell’ex penitenziario di via Mentana sorgerà un edificio residenziale a corte con 70 appartamenti, spazi commerciali e servizi per famiglie. Un complesso a basso impatto ambientale, curato dalla società Tulou e realizzato da Cim3 srl, proprietaria dell’area. Il progetto – che prevede una superficie lorda complessiva di 4.041 metri quadrati – verrà completato entro tre anni, con le prime consegne previste tra la fine del 2026 e l’inizio del 2027.

Cim3 verserà al Comune 329.626 euro di oneri di urbanizzazione, a cui si aggiungeranno 574.477 euro di monetizzazione degli standard urbanistici e un contributo extra di 250mila euro, che l’amministrazione destinerà alla manutenzione del canile-gattile cittadino.