
Cani eroi addestrati a Sovico
Monza, 25 agosto 2019 - Settanta chili di pelo, coraggio e generosità. Questi gli ingredienti che trasformano Franz e compagni in supereroi che in cinque anni hanno salvato altrettante persone che hanno rischiato di annegare nei lidi di Bellano e di Bellagio.
Si formano e allenano in Brianza i cani dell’Associazione cinofila salvataggio nautico. Nella sede di via Di Vittorio 21, Claudio Longoni forma i cani bagnini e i loro conduttori, “baywatch a quattro zampe” che con la loro forza riportano a riva le persone che rischiano di annegare. Franz, il bellissimo terranova di Claudio, ormai è in pensione ma ci sono una trentina di cani brevettati e in servizio. Ormai nel fine settimana sono diventati una presenza fissa al lido di Bellano, e un pomeriggio a settimana prestano il loro prezioso servizio anche a Bellagio.
«I cani bagnini devono avere una taglia adeguata, un peso di almeno 25 kg - spiega Claudio Longoni -. Per ottenere il brevetto di unità cinofila operativa devono seguire un preciso addestramento e poi sottoporsi all’esame finale». Diventando cani speciali che (adeguatamente preparati) in determinate situazioni di pericolo si tuffano anche in mare dall’elicottero, trainano con tutte le loro forze le persone fino a riva, riuscendo, come nel caso di Franz, a trasportare un gommone di 15 quintali di peso.
Una coppia indissolubile quella del bagnino e del suo collega a quattro zampe. «Un lavoro di squadra - prosegue -. Il cane indossa un particolare giubbotto dotato di maniglie, alle quali il conduttore si aggrappa. Il cane lo conduce dalla persona in pericolo che viene tranquillizzata dal bagnino e poi fatta attaccare a sua volta alle maniglie del giubbotto galleggiante del cane che, a sua volta, la riporta a riva».
I cani le vite le salvano, ma molto spesso basterebbe utilizzare un po’ più di buon senso per evitare incidenti che potrebbero trasformarsi anche in mortali. Diversi gli episodi accaduti in questi anni. Come quello a due studentesse sudamericane in Italia per studio che hanno rischiato di finire a fondo. «Le ragazze sono state salvate - ricorda -. Una di loro ci ha ricontattato. Non solo per ringraziarci ma anche per dirci che, dopo quell’episodio, tornata a casa aveva adottato un cane».
Un’emozione immensa, come quella che si legge negli occhi dei bambini che sabato e domenica ammirano i bagnini a quattro zampe. «Le persone quando vanno al lago devono prestare attenzione - ribadisce Longoni - Il lago è diverso dal mare: ci sono correnti e soprattutto punti pericolosi in cui da un metro all’altro non si tocca più». Oltre, naturalmente, ad alcune precauzioni basilari che, purtroppo, i bagnanti spesso dimenticano. «Abbiamo salvato persone entrate a fare il bagno, o a tentare di salvare amici o parenti in difficoltà, malgrado non sapessero nuotare - aggiunge -. Oltre a chi, dopo un lauto pranzo si è buttato in acqua procurandosi una congestione». I cartelli di divieto vanno rispettati. «Troppe volte non vengono letti - conclude -. Oppure non compresi: le vittime sono soprattutto straniere».