DARIO CRIPPA
Cronaca

Nome in codice "Narco". Un cane antidroga anche per i vigili di Monza

Il cane antidroga appartiene a una vigilessa

Il cane Narco al lavoro

Monza, 28 luglio 2017 - Quando la sua padrona lo ha preso, gli ha dato il nome affettuoso e giocoso di Ghiro. Un bellissimo cucciolo di pastore tedesco grigio - un anno e mezzo dopo - si ritrova però a vivere una seconda vita: lo hanno eletto a primo cane antidroga della Polizia locale di Monza.

Insomma, dove con gli animali non era riuscito il vecchio comandante della Polizia locale, Alessandro Casale, che voleva dotare il Corpo di un nucleo a cavallo, questa volta ci è riuscito il neo assessore alla Sicurezza Fabrizio Arena. Giovane e molto motivato, quando gli hanno chiesto se gli sarebbe piaciuto potersi dotare di un cane antidroga non se lo è fatto ripetere due volte. E così Ghiro, che nel frattempo aveva svolto un delicatissimo corso di formazione in un centro specializzato per cani antidroga nel Varesotto, è potuto entrare ufficialmente in servizio. Unico problema, il nome: mica poteva continuare a chiamarsi Ghiro... Immaginiamo la scena, "Vai bello? Che fai, dormi come un Ghiro?". No, meglio studiare qualcosa ad hoc: ecco allora debuttare il primo cane poliziotto dei vigili con tanto di nome di copertura: basta Ghiro, adesso - almeno quando sarà in missione - ecco “Narco”.

Nessun dubbio sui suoi compiti: e così l’altro giorno gli agenti si sono cimentati nella prima uscita sperimentale, "giusto per prendere confidenza, un test" spiega orgoglioso l’assessore. Giardinetti di via Gramsci, stazione ferroviaria e Boschetti: vale a dire tre dei luoghi che le forze dell’ordine sanno essere appannaggio dei pusher. E Ghiro, pardon “Narco”, ha fatto vedere di che pasta è fatto: ha risposto ai comandi della sua padrona, si siede quando gli sembra di fiutare un nascondiglio per la droga, ha tirato un po’ verso la fontana (il caldo è caldo, mica gliene si può fare un colpa), e si è conquistato subito le simpatie dei passanti e le occhiate in tralice dei piccoli spacciatori anche solo nelle intenzioni che popolano queste zone. "Se tralasci certe situazioni - è il piano di Arena - il malintenzionato ne approfitta. E invece no, questo cane che mi sono trovato al mio arrivo, che era stato già addestrato ma che la precedente Amministrazione non aveva ritenuto il caso di utilizzare, sarà un ottimo deterrente in più... Colpirne uno per educarne 100, come diceva Mao Tse-tung".

Costi? Dicono che l’addestramento del cane della vigilessa cinofila fosse costato occhio e croce tremila euro alle casse del Comune. Tutto sommato, un affare... dicono. Visto che per affittare un cane antidroga - era successo almeno una volta alla Polizia locale - ci erano volute diverse centinaia di euro per una sola giornata di lavoro. Ora invece Narco potrà uscire ogni volta che glielo ordineranno. "Sempre in accordo con le altre forze dell’ordine, però - premette l’assessore -. Per mesi i criminali potevano muoversi indisturbati in certe aree, ora faremo capire che il registro è cambiato" dice ancora Arena.