STEFANIA TOTARO
Cronaca

Monza, cambia sesso e denuncia i genitori

Ma la Procura non riconosce i maltrattamenti

La Procura ha chiesto l’archiviazione del fascicolo (Rossi)

Monza, 17 ottobre 2018 - Denuncia i genitori per non avere accettato la sua decisione di trasformarsi da donna in uomo, costringendola a una vita di inferno e di litigi culminati in un pestaggio da parte del padre. Ma per la Procura di Monza non sussiste il reato di maltrattamenti, solo quello di lesioni a carico del capofamiglia.

A presentarsi ai carabinieri è stata una ragazza brianzola di 23 anni, figlia unica della coppia di cinquantenni, che ora si è allontanata da casa per ragioni di lavoro. «Da circa un paio di anni non stavo bene con me stessa perché ho capito la mia vera tendenza sessuale e per questo ho voluto iniziare un percorso di transizione per il cambio dal genere femminile a quello maschile - ha raccontato la ragazza - Seguo un percorso presso l’ospedale Niguarda di Milano dove sono seguita da psicologi e psichiatri. Di tale situazione ho parlato con i miei genitori i quali non l’hanno per niente presa bene e da circa un paio di anni sono iniziate tra noi incomprensioni e litigi vari con sempre maggiore frequenza». Una situazione familiare difficile culminata nel gennaio scorso quando la 23enne è finita all’ospedale di Monza per un trauma cranico con distorsione cervicale con prognosi di 7 giorni.

Secondo il racconto della giovane, l’ennesimo litigio è nato perché i genitori la accusavano di non ragionare con la sua testa e di farsi plagiare dalla sua fidanzata. A peggiorare le cose, una scatolina contenente marijuana trovata dalla madre nella stanza della figlia e svuotata nel water. Sarebbero seguiti insulti, spintoni reciproci, poi l’intervento del capofamiglia, caduto a terra insieme alla moglie per un altro spintone e la sua reazione a calci e pugni contro la figlia. La 23enne era uscita di casa e aveva chiamato i carabinieri, che l’avevano fatta rientrare in famiglia e avevano parlato con i suoi genitori. A sfuriata conclusa, la ragazza era uscita per raggiungere la fidanzata, ma aveva avuto un malore e un’ambulanza l’aveva trasportata in ospedale e in seguito a presentare la denuncia. «Episodi del genere sono successi anche in passato e sempre per lo stesso motivo: non accettano che io ho scelto un altro modo di vivere che va contro i loro ideali di vita» sostiene la 23enne. Ma la Procura di Monza ha chiesto l’archiviazione del fascicolo aperto per maltrattamenti in famiglia nei confronti di papà e mamma, difesi dall’avvocato Eleonora Panzeri. «Le condotte denunciate difettano del requisito dell’abitualità, necessario per la configurazione del reato» e vanno «inquadrate in un clima familiare di elevata tensione e litigiosità tra le parti». Il pm ha però contestato il reato di lesioni personali al capofamiglia.