
Jody Brugola, presidente di Brugola Oeb, mantiene un saldo ottimismo
Un margine operativo lordo in crescita, una produzione in linea con quella dell’anno passato e 9 milioni e mezzo di euro investiti per migliorare l’efficienza. Dati a cui si aggiunge l’acquisizione strategica di un’importante azienda specializzata nei trattamenti di fosfatazione, un processo chimico a cui vengono sottoposti i metalli per renderli più resistenti all’usura. Risultati che rendono l’azienda sempre più solida e leader nel settore automotive, in un periodo non facile.
Il 2024 si chiude confermando la solidità della Brugola Oeb, storica impresa lissonese leader a livello mondiale nel settore delle viti a testa cava per motori, che proprio quest’anno è tornata al 100% di proprietà della famiglia Brugola. "Il fatturato si prevede a 185 milioni di euro - dicono dall’azienda -, in lieve calo rispetto ai 189 milioni del 2023(-2%). Tale flessione risulta però marginale se confrontata con la difficile congiuntura del mercato automotive". In crescita è invece l’Ebitda, il margine operativo lordo, che passa dal 7% all’11%. "Nonostante la riduzione dei prezzi dei prodotti - spiegano - la produzione è rimasta in linea con i volumi del 2023, grazie anche all’ampliamento della gamma prodotti: non solo viti critiche, ma pure una massiccia produzione di viti piccole. Questo a testimonianza della capacità dell’azienda di mantenere alta la competitività".
Nel corso dell’ultimo anno, inoltre, Brugola Oeb ha investito 9 milioni e mezzo di euro per rafforzare la capacità produttiva e tecnologica: tra gli investimenti più rilevanti, l’installazione di 6 nuovi macchinari. A inizio dicembre è stata poi completata l’acquisizione di Fimeur, azienda che da oltre 30 anni è un partner strategico della Brugola e che si occupa di trattamenti di fosfatazione di alta qualità. "Il 2024 è stato un anno particolarmente complesso, con segnali di crisi sempre più evidenti - sottolinea il presidente Jody Brugola -. Nonostante la flessione delle vendite siamo riusciti a migliorare i dati di marginalità e mantenere quasi invariato il fatturato".
Ma Brugola non si limita a resistere. "Guardiamo oltre, investendo nel futuro e rafforzando le nostre strutture produttive. È però indispensabile che le istituzioni europee adottino finalmente misure concrete per affrontare la crisi che sta travolgendo il settore automotive: le aziende non possono più essere lasciate sole".