REDAZIONE MONZA BRIANZA

BrianzAcque mette i tappi alla rete idrica

Iniziano i lavori per ridurre le perdite d'acqua a Sovico. BrianzAcque investe 800mila euro per sostituire un chilometro di tubi vecchi e malandati, evitando la dispersione di 6mila metri cubi d'acqua all'anno. I cantieri coinvolgeranno anche la provinciale Monza-Carate.

BrianzAcque mette i tappi alla rete idrica

Stop alle perdite nella rete idrica del paese, che oggi si portano via migliaia di metri cubi d’acqua all’anno. A metterci un tappo ci penserà il maxi-intervento da 800mila euro progettato da BrianzAcque e che sta prendendo il via tra ieri e oggi, coinvolgendo anche la provinciale Monza-Carate. I lavori interesseranno le tubature che scorrono sotto 4 strade sovicesi e dureranno sin quasi alla fine dell’anno. L’obiettivo è contenere le dispersioni e aumentare l’affidabilità della rete.

Dei 21 comuni in cui l’azienda idrica brianzola sta rinnovando tubazioni e acquedotti Sovico è quello dove si registra la percentuale più alta di perdite d’acqua: proprio per questo l’attività di ricambio delle reti qui è particolarmente estesa. Le nuove opere sono la terza tranche di un più ampio intervento cominciato già l’anno passato. I nuovi lavori, secondo i calcoli di BrianzAcque, dureranno 8 mesi e porteranno a cambiare oltre un chilometro di tubi vecchi e malandati. Grazie a questa operazione, secondo i calcoli dell’azienda, si eviterà di mandare dispersi 16,7 metri cubi d’acqua al giorno, cioè poco più di 6mila all’anno. Una volta terminati tutti gli interventi saranno stati sostituiti 5 chilometri di acquedotto. "Tradotto in percentuale significa che, nel 2025, il 13% dell’infrastruttura sarà rimessa a nuovo", spiega il presidente di BrianzAcque, Enrico Boerci. I cantieri toccheranno la provinciale Monza-Carate, dove verranno ristrette le carreggiate per mantenere comunque il doppio senso. Altre strade coinvolte, con sensi unici alternati e viabilità alternativa, saranno via don Guanella, via Cavour e via del Partigiano: in quest’ultima arteria le opere saranno svolte sotto la sorveglianza di un archeologo, per il possibile rischio di ritrovamenti di reperti.

F.L.