Bovisio: ai bimbi in mensa pane, acqua e un frutto

Decisione del fornitore dei pasti per i figli dei morosi, poi l’intervento del Comune e ai piccoli è stato servito un pranzo normale

Pasto prima negato poi servito a sei bambini

Pasto prima negato poi servito a sei bambini

Bovisio Masciago (Monza e Brianza),  15 gennaio 2020 - Sul tavolo pane, acqua e frutta perché mamma e papà non hanno pagato. Solo l’intervento del Comune ha scongiurato di lasciare sei bambini senza pranzo. È accaduto lunedì nella mensa della scuola elementare. Ieri le scuse. "Si sottolinea che l’iniziativa intrapresa non è stata quella condivisa con l’Amministrazione comunale, che prevedeva in ogni caso la somministrazione completa del pasto, ma un errore da parte dei nostri operatori. Ci scusiamo per il disagio causato agli utenti insolventi, garantendo che a partire da oggi (martedì 14, ndr) sarà servito comunque il pasto in attesa di un riscontro con i genitori dei bambini in questione".

Con questa nota, inviata ieri al sindaco Giovanni Sartori, la Sodexo fa chiarezza su quanto è accaduto lunedì nella mensa scolastica assumendosi la responsabilità. "Ad alcuni alunni in situazione di morosità – spiega la Sodexo - per puro errore da parte dei nostri operatori, è stato inizialmente somministrato un panino, un frutto e dell’acqua in attesa dell’arrivo dei parenti. Successivamente, un bambino è stato ritirato dal genitore mentre un secondo è stato lasciato nel refettorio concordando il pasto ridotto comprensivo di un primo piatto in aggiunta a quanto già erogato. Per i restanti 4 bambini abbiamo servito il primo piatto o 2 panini imbottiti a scelta del bambino". Chiuso con scuse l’accaduto, resta aperto il tema degli utenti morosi. La Sodexo, a fronte di 108 situazioni di insolvenza, in piena intesa con l’Amministrazione comunale, il 4 novembre aveva inviato una raccomandata alle famiglie interessate. Uno scritto in cui si informava che dalla metà del mese, dopo 15 giorni di situazione debitoria, sarebbero stati concessi altri 15 giorni per sanare la situazione. Poi un secondo sollecito per invitare a saldare il debito entro 5 giorni. Passato questo termine, in questo caso dal 12 dicembre, non sarebbe più stato possibile usufruire del servizio di mensa scolastica.

La stessa Sodexo evidenziava che il provvedimento veniva adottato per motivi di equità nei confronti delle famiglie che sono sempre state puntuali nei pagamenti, ma anche che si tratta di un servizio a domanda individuale non obbligatorio: chi non vuole o non può sostenere i costi, può fare uscire il proprio figlio durante l’orario della mensa. Di fatto la scelta si è rivelata efficace: nel giro di poco tempo le situazioni di morosità da 108 sono passate a 39, con 26 famiglie che hanno sottoscritto un piano di rientro e altre 43 che hanno saldato quanto dovuto. Poi, progressivamente, altri passi avanti per migliorare ulteriormente la situazione. Ora, in piena condivisione tra Comune, scuola e Sodexo, si proseguirà nel recupero crediti nei confronti delle famiglie insolventi.

«Quando siamo stati informati del problema degli utenti morosi – dichiara Simone Carcano, assessore all’Istruzione – abbiamo avuto uno scrupolo: quello di tutelare i bambini. Per noi è evidente che ogni bambino debba in ogni caso avere il suo pasto anche a fronte di una situazione debitoria". «Spiace notare – aggiunge il sindaco Giovanni Sartori – che a fronte di tante famiglie scrupolose nei pagamenti, si sono riscontrati casi di debiti che si trascinano negli anni. Qualcuno non ha mai pagato in 7 anni, ovvero fin dalla scuola dell’infanzia e per tutti gli anni della primaria. Se ci sono situazioni di disagio economico siamo pronti a intervenire, ma in questo caso si tratta di famiglie che non conosciamo e che non si sono mai rivolte ai Servizi sociali. Per noi i bambini sono la priorità: in caso di bisogno siamo pronti a fare la nostra parte".